Gli esponenti del PD all’ARS chiedono, con un’interrogazione ufficiale a risposta scritta, quali siano «le ragioni dei ritardi e dell’inaccettabile immobilismo del Governo regionale a tutela della continuità assistenziale dei pazienti assistiti dal Centro NeMO Sud presso il Policlinico di Messina».
A seguito della rescissione della convenzione con il “G. Martino” di Messina da parte della Fondazione Aurora Onlus, il Centro clinico NeMO Sud rischia la chiusura a far data dal 30 giugno 2021. Da quando la notizia è diventata di dominio pubblico, tutta la città si è mobilitata chiedendo a gran voce di salvare la struttura, punto di riferimento in Sicilia e Calabria per i pazienti affetti da malattie neuromuscolari. Lo scorso maggio, il presidente della Regione, Nello Musumeci, aveva annunciato una soluzione, ma, ad oggi, ancora niente sembra essere cambiato.
Nelle scorse ore è quindi stata lanciata una petizione su Change.org, venerdì 25 giugno è previsto un sit-in alla Passeggiata a Mare e lo stesso Consiglio Comunale di Messina ha votato stamattina una mozione per chiedere l’intervento del sindaco di Messina, Cateno De Luca, del prefetto Cosima Di Stani e del Presidente della Regione.
Oggi, inoltre, il Partito Democratico ha depositato all’ARS un’interrogazione a risposta scritta per sapere cosa stia facendo la Regione per salvare il centro clinico. Di seguito, le domande poste dai deputati regionali del PD al governatore Nello Musumeci e all’assessore alla Salute, Ruggero Razza:
- «quali sono le ragioni dei ritardi e dell’inaccettabile immobilismo del Governo regionale a tutela della continuità assistenziale dei pazienti assistiti dal Centro Nemo Sud presso il Policlinico di Messina, tenuto conto dell’imminenza della data del 30 giugno fissata per la cessazione dell’attività del Centro e della conseguente sospensione delle prestazioni a favore delle migliaia di pazienti, di cui una gran parte bambini affetti da malattie neuromuscolare;
- se e quali iniziative siano state assunte o si intendano assumere nell’immediato al fine di scongiurare la sospensione delle prestazioni sanitarie agli assistiti che rimarrebbero senza assistenza, configurando una grave interruzione di pubblico servizio di cui qualcuno deve assumersi la responsabilità;
- se e quali misure siano state individuate a tutela dei livelli occupazionali delle 50 unità di personale medico e infermieristico specializzato che la chiusura del Centro Nemo Sud mette a serio rischio senza alcuna garanzia del Governo regionale per il loro impegno professionale».
L’interrogazione è firmata dai deputati Giuseppe Lupo, Giuseppe Arancio, Anthony Emanuele Barbagallo, Michele Catanzaro, Antonello Cracolici e Baldo Gucciardi.
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