cateno de luca in consiglio comunale per discutere la relazione del primo anno di mandato

Cateno De Luca: «Non ci sono i numeri per governare» e tende la mano a Piero La Tona

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Dopo le scintille e i colpi di scena di ieri pomeriggio in Consiglio Comunale, Cateno De Luca ha tenuto in diretta Facebook un discorso chiarificatore. Quasi 50 minuti di “bastone e carota” per cercare di abbassare i toni sul Cambio di Passo, riparare la frattura (inaspettata) con Sicilia Futura e ribadire alcuni concetti su cui il sindaco di Messina non è disposto a trattare.

Cateno De Luca è partito dai numeri: «La matematica non è un’opinione. In base alle dichiarazioni fatte dal capogruppo di Sicilia Futura Piero La Tona, non ci sono i numeri per governare».

Stando così le cose, il sindaco di Messina dovrebbe dimettersi. E invece no. Cateno De Luca tranquillizza tutti: «Io non ho interesse ad andare alle elezioni».

“Ramo d’ulivo” a Piero La Tona (ma non a Beppe Picciolo)

pietro la tona - consigliere comunale - messina

Il Capogruppo di Sicilia Futura ha abbandonato l’Aula nel bel mezzo del dibattito, a causa della lettera che il Primo Cittadino ha inviato a tutti i Consiglieri Comunali quasi 24 ore prima del confronto sul Cambio di Passo. Lettera in cui De Luca aveva etichettato i componenti del Civico Consesso come persone che vogliono «campare con quella misera indennità mensile e arrotondare le entrare familiari con più gettoni di presenza possibili». Parole pesanti, troppo pesanti per Piero La Tona che ha lasciato l’Aula, insieme ai suoi colleghi, sentenziando: «Non si può chiedere al cane che continuamente bastoni di leccarti anche le mani».

Una presa di posizione che ha spiazzato il sindaco di Messina, pronto però a tendere la mano a quello che ha definito, proprio durante questa sua ultima diretta Facebook, come «uno dei gruppi più corretti in Consiglio Comunale».

«Professor La Tona – chiarisce De Luca – lei non ha motivo di sentirsi toccato dalla mia lettera e non la prenda come spunto per andare fuori tema. Lo dico a lei e ai colleghi di Sicilia Futura. Mi auguro che non si faccia strumentalizzare. Sa che il destino della città è sulle nostre spalle».

Il primo cittadino coglie poi la palla al balzo per mette alcuni “puntini sulle i” e lanciare delle frecce avvelenate al leader di Sicilia Futura, Beppe Picciolo. «Non è vero che abbiamo tirato dritto per la nostra strada in questi 18 mesi. Ho tenuto conto, nella composizione di Commissioni ed Organismi, anche di validi professionisti che erano, sono e continueranno ad essere nell’ambito di Sicilia Futura. Ho sempre governato tenendo conto delle varie sensibilità del Consiglio Comunale. Proprio Sicilia Futura non può accusare il sindaco».

«Spero torniate in Aula, anche se avete posto come condizione per rientrare in gioco il vostro ingresso in Giunta. Non ci saranno questi passaggi politici in Giunta perché vogliamo rispettare la volontà del popolo. Non ci sarà una politicizzazione della Giunta Comunale, lo dico e lo ribadisco». 

«I risultati che abbiamo ottenuto li abbiamo conseguiti insieme!»

In un mix di nostalgia e romanticismo, Cateno De Luca ha ricordato gli importanti traguardi che a suo avviso sono stati raggiunti proprio grazie all’appoggio del Consiglio Comunale. «Abbiamo fatto un ottimo lavoro – afferma convinto il sindaco. Il 2019 ci ha consentito di far uscire Messina dal dissesto finanziario. Questo lo abbiamo fatto io, la Giunta ed il Consiglio Comunale attraverso il Salva Messina. Il senso di responsabilità dovrebbe portarvi a fregiarvi dei risultati che abbiamo ottenuto e non capisco perché ancora questa diffidenza. Vogliamo concordare i lavori del 2020? Definiamo questo programma e andiamo avanti».

E così si arriva di nuovo al Cambio di Passo. Nel suo discorso il primo cittadino ha ribadito che non si tratta di un testo definitivo, ma di una bozza che può essere modificata. «Abbiamo indicato un programma di lavori e detto a tutti di valutare le delibere che vanno integrate. Devo sapere prima il percorso da intraprendere perché ho la responsabilità dell’Amministrazione. Una volta definite le delibere, dovrò tramutarle in obiettivi per i dirigenti: così si amministra una città. Il testo che abbiamo definito è una bozza, non abbiamo detto”o così o a casa”. Se si è all’altezza del confronto ci si confronta».

Dimissioni SI o dimissioni NO?

Alla fatidica domanda “Il sindaco si dimetterà?” non possiamo ancora dare una risposta.

Nonostante nei giorni scorsi De Luca abbia infatti mostrato, anche con una certa spavalderia, di essere pronto a consegnare la fascia tricolore (ha pubblicato su Facebook le «foto che useremo per la prossima campagna elettorale»), ieri sera le sue parole hanno fatto intendere altro. «Io non ho interesse ad andare alle elezioni, la mia prova muscolare è quotidiana. Nessuno gioca ad andare alle elezioni ma nessuno si può permettere di giocare sulla pelle della città. So che qualche mente malsana ha ipotizzato di dare la fiducia al sindaco e da aprile in poi creare gli incidenti di percorso, facendomi arrivare sfiancato a fine 2020. Sono una persona che del rischio ne ha fatto quasi una professione. Non ho paura di andare alle elezioni se si crea un fronte del NO.

La svolta ci sarà se il Cambio di Passo si concretizzerà anche nel rapporto tra sindaco, Giunta e Consiglio Comunale. 

Ci vedremo mercoledì in Aula».

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  1. Lapsus freudiani di un “biscazziere” da far West . De Luca tradisce le sue origini di pecoraio, di cui peraltro si vanta, tratta le persone come ” pecuri i mannera”, minaccia un giorno si e l’altro pure le dimissioni, promette l’impossibile e poi fa marcia indietro. Un personaggio da commedia dell’arte, chissà se promettera’ di comprare la fontana di Trevi per rimontarla qui a Messina.

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