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Salva Messina al vaglio del Consiglio Comunale: atto primo

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Il Salva Messina torna a scuotere le pareti del Consiglio Comunale e questa volta il suo cammino sembra presentarsi più accidentato. Dopo ritardi e rinvii, la discussione si è accesa passato mezzogiorno e ha visto l’opposizione allargarsi dal Movimento 5 Stelle anche al Partito Democratico.

A segnalare le prime incrinature è stato, infatti, il capogruppo del PD Gaetano Gennaro che ha preannunciato il voto sfavorevole della sua fazione politica su alcune delle delibere presentate, in particolare sui vari “atti di indirizzo”: «Ci sta chiedendo di condividere ciò che ha già fatto, che ha già deciso».

Ma ad alzare il tono del confronto è stato Andrea Argento, esponente del Movimento 5 Stelle, che ha tuonato: «È già la seconda volta che ci chiama in quest’Aula per fare qualcosa che dichiara epocale, salvo poi proporci il nulla».

Quindi, rispetto alla prima votazione della bozza di quella manovra che doveva essere lacrime e sangue ma che poi è diventata “ostriche e champagne” – usando le parole di Argento – il dissenso sembra essersi allargato e le ipotesi su una conclusione in giornata della discussione si fa più lontana.

Sotto accusa i tempi imposti, ritenuti troppo brevi per la mole di documenti ricevuti dai consiglieri e le modalità con cui sono state presentate le proposte: «Ci propone un programma di sindacatura, ci chiede di rinunciare al nostro ruolo, di firmare in bianco – ha dichiarato il M5S – Noi questi tempi, questi modi e questi metodi non li condividiamo».

«Sindaco – ha concluso Argento – non ci può chiedere di essere silenziosi, dimessi, financo servili». Ed è stato quest’ultimo punto che ha scatenato la reazione del sindaco Cateno De Luca che,  terminati gli interventi dei consiglieri, ha risposto alle critiche ricevute, partendo dal Movimento 5 Stelle alzando ulteriormente i toni: «Dal punto di vista politico – ha esordito il Sindaco – il gruppo dei 5 stelle sotto i capelli non ha nulla».

«Il Movimento 5 Stelle una proposta non l’ha fatta – ha proseguito il Sindaco Cateno De Luca dopo essere stato invitato a moderare i toni dal presidente del Consiglio Comunale Claudio Cardile. Altri gruppi che sono intervenuti anche aspramente, hanno presentato contributi costruttivi. Non avete mandato proposte o controproposte. Sono stato chiaro, ho aperto la concertazione con i sindacati e con il Consiglio ma dai 5 stelle ho visto la chiusura totale».

Poi è tornato sulla prima versione del Salva Messina, a oggi riveduta e corretta con la concertazione dei sindacati: «Era una bozza per scatenare una riflessione. Sono arrivate poi proposte da alcuni mentre da altri sono arrivate solo proteste. Mai le organizzazioni sindacali e un consiglio sono stati coinvolti in questo modo».

A queste dure parole ha risposto Cristina Cannistrà del Movimento 5 Stelle che ha rincarato la dose: «Siamo l’unica opposizione presente in quest’aula».

Infine, Cateno De Luca si è rivolto direttamente al PD: «Volete votare un piano che possa risollevare la città, evitarle il dissesto e farla riprendere economicamente?».

«Io vi devo ringraziare – ha continuato – avete presentato proposte, alcune delle quali sono nel Salva Messina. Non c’è un solo atto qui che non riguarda la rimodulazione del Piano di Riequilibrio».

Con il Salva Messina, ha sottolineato: «Non ho fatto altro che un’istantanea dello sfascio che ho trovato sotto il profilo amministrativo e organizzativo, l’ho inserito nel Salva Messina e ho aperto la concertazione».

Chiuso il dibattito, i 28 consiglieri hanno votato alcune delle delibere all’ordine del giorno:

  • la n.62 è stata accolta con 17 voti favorevoli e 11 astenuti;
  • la n.60 sul baratto amministrativo è stata accolta con 17 voti favorevoli e 11 astenuti;
  • la n.80 sulla razionalizzazione delle risorse extracomunali con 16 favorevoli e 12 astenuti;
  • la n. 79 riguardante i creditori è stata accolta con 14 favorevoli e 9 astenuti.

La seduta è aggiornata per proseguire alle alle 15.30.

Qui l’articolo sulla seconda parte della seduta per il Salva Messina: impianti sportivi, ville comunali e la costituzione di un nuova partecipata.

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