È stato inaugurato, questa mattina, il nuovo Anno Accademico dell’Università di Messina. Ospite d’onore della solenne cerimonia, tenutasi nell’Aula Magna del Rettorato, il Ministro dell’Interno, Marco Minniti.
Un’Università composta e blindatissima si è presentata all’arrivo del Ministro, che non ha mancato di ringraziare il Rettore per l’ospitalità data: «È per me un onore essere qui – ha affermato Minniti introducendo il suo discorso – il mio legame con l’Università di Messina ha due ragioni: la prima è che l’Ateneo Peloritano è un pezzo di storia culturale della nostra nazione, la seconda è che anche io sono stato studente qui».
Pietro Navarra ha, a sua volta, riconosciuto il valore che ha avuto la presenza del Ministro a Messina per l’inaugurazione dell’Anno Accademico: «Il Governo del Paese mostra così forte considerazione verso un Ateneo che ha costantemente rivolto particolare attenzione ai temi della sicurezza in un mondo senza frontiere che pone alle società moderne, nuove e difficili sfide da accettare con competenza e determinazione. Quella stessa determinazione che riconosciamo al lavoro del Ministro, sul versante della lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo internazionale, così come sulle politiche dell’immigrazione».
Terrorismo e immigrazione, sono stati questi i temi maggiormente affrontati, insieme a quello più simbolico dell’integrazione. «Sicurezza e libertà – ha affermato Minniti – devono coesistere in una società democratica, anche se spesso si pensa che possano essere due elementi contrastanti. Il destino dell’Africa è cruciale per l’Europa, per questo dobbiamo imparare a governare l’immigrazione. Questo significa innanzitutto sconfiggere i traffici illegali di esseri umani. Si deve creare un’occasione di integrazione, oltre che di accoglienza. Questo non si può fare solo attraverso le leggi ma con il confronto con le culture accolte, senza violare i diritti fondamentali dell’uomo. Dobbiamo stare attenti alla paura che le persone hanno: è un sentimento tanto profondo che spesso non viene manifestato perché viene biasimato”.
Sull’integrazione l’Università di Messina ha sempre lavorato: «Rispetto alla media degli anni precedenti – ha affermato Navarra – dall’insediamento di questa Amministrazione gli studenti stranieri sono aumentati del 488%. Si tratta di studenti provenienti da ben 27 paesi».
È proprio sulla formazione che, secondo il Rettore, bisogna investire per contrastare alcuni fenomeni che sono ormai diventati parte della nostra società: «Signor Ministro, investire sulla persona non significa soltanto accrescere il capitale umano e, quindi, la capacità produttiva della nostra economia, ma rappresenta un progetto politico nel senso più alto del termine perché la nostra università è ciò che, fra qualche decennio sarà il nostro Paese, con i suoi valori, la sua antropologia, il suo senso civico e il suo tessuto morale».
Ed è proprio con l’augurio di una continua crescita che l’Ateneo di Messina ha inaugurato il nuovo Anno Accademico.
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