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Arcigay denuncia il Comitato Messina Nord per «attacchi omolesbobitransfobici»

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Lo scontro aperto tra Arcigay e il Comitato Messina Nord passerà per le vie legali. A scatenarlo, la decisione del Consiglio Comunale di dire “sì” all’istituzione di una spiaggia per nudisti a Capo Rasocolmo. Immediato il commento del Comitato, cui il presidente di Arcigay risponde inviando formale denuncia alla Procura della Repubblica con l’accusa di «istigazione all’odio e violenza omobitransfobico».

Facciamo un passo indietro. A luglio 2021 a seguito di un “blitz”, la Polizia Municipale ha multato un gruppo di naturisti a San Saba. Da lì, la richiesta lanciata attraverso una petizione, per avere una spiaggia naturista ufficiale a Messina. È seguito poi un acceso botta e risposta tra Arcigay Messina “Makwan” e il Comitato Messina Nord. Oggi, l’argomento è tornato agli onori della cronaca a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio Comunale – nell’ambito della discussione sul PUDM (Piano di utilizzo del demanio marittimo) – di un emendamento che sostanzialmente istituisce una spiaggia naturista a Capo Rasocolmo.  La notizia non è andata giù al Comitato Messina Nord, che ha manifestato la propria contrarietà con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook.

Il presidente di Arcigay Messina “Makwan”, Rosario Duca, ha allora annunciato una denuncia nei confronti del Comitato accusandolo di «reiterati attacchi omolesbobitransfobici contro la comunità LGBT+» a mezzo social e stampa. «Abbiamo provveduto – scrive Rosario Duca – a mezzo PEC ad inviare formale denuncia agli uffici competenti tra cui la Procura della Repubblica perché pongano fine a questo stillicidio di istigazione all’odio e violenza omobitransfobico da parte dei succitati. La spiaggia naturista non ha orientamento sessuale ne identità di genere e quindi non può e non dev’essere associata a nessun* se non a chiunque che nel pieno diritto di autodeterminarsi, voglia esercitare il naturismo».

«Sulla spiaggia naturista si può essere d’accordo o meno – conclude Duca – e chiunque è libero di esprimersi ma mettere sempre di mezzo le persone LGBT e usare termini che mirano ad istigare odio omobilesbotransfobico non lo permettiamo a nessun* e per questo abbiamo provveduto a tutelarci nelle sedi opportune».

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