Foto di repertorio del Consiglio comunale

Messina. Riduzione della Tari bocciata, nuovo scontro tra Consiglio e Giunta

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È ancora scontro tra Consiglio Comunale e Giunta Accorinti. Il casus belli questa volta è stata la mancata approvazione della delibera che avrebbe permesso una leggera riduzione della Tari (la tassa sui rifiuti).

Ma cosa è successo? Il sindaco Renato Accorinti ha convocato una seduta del Consiglio Comunale per sabato 31 marzo alle ore 20.45 finalizzata all’approvazione di una delibera che permettesse di attuare una riduzione sulla Tari di circa 10 euro per utenza. Così, la sera della vigilia di Pasqua, 21 consiglieri si sono presentati in aula per la discussione del provvedimento, ma la votazione è stata annullata a causa dell’assenza del Sindaco.

Renato Accorinti, dopo un incontro con i cittadini tenutosi alle 18.30 a Ganzirri, non si è potuto recare in Consiglio a causa di un malore: «Il Sindaco – ha spiegato l’assessore Guido Signorino – ha avuto un brusco calo di pressione che gli ha causato una perdita di equilibrio». A rappresentare la Giunta, tuttavia, era presente in aula l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua.

Da qui il botta e risposta tra consiglieri e Amministrazione. I primi dichiarano di non aver potuto procedere all’approvazione della delibera, nonostante ci fosse il numero legale, perché, per regolamento, sarebbe stata necessaria la presenza del proponente, in questo caso, appunto, il Sindaco. «Inoltre – ha scritto la consigliera del Partito Democratico Antonella Russo su Facebook – mancavano il dirigente competente, i revisori dei conti e il ragioniere generale, i cui pareri sono obbligatori».

Ma, ha ribattuto l’Amministrazione, in aula c’erano sia il dirigente ai Tributi che il dirigente all’Ambiente e Sanità: « Il dirigente ai tributi – ha chiarito Signorino – è, per decreto del Sindaco, sostituto del Ragioniere Generale (aspetto chiarito dal Vicesegretario all’aula). I dirigenti presenti potevano dunque esprimere ogni eventuale e necessario parere contabile, tecnico e giuridico».

In sostanza, secondo l’Amministrazione, la delibera poteva essere votata, così come l’emendamento presentato dal PD che avrebbe permesso di stornare dalla delibera il “Piano Economico e Finanziario” (PEF) del servizio. «Il parere del Collegio dei Revisori sull’emendamento non era dovuto – ha spiegato l’assessore Signorino. Il precedente parere chiariva già che il Consiglio Comunale è competente per il PEF. Inoltre, l’emendamento non modificava in alcun modo i contenuti contabili della proposta; qualora lo avesse fatto, i pareri dei dirigenti presenti sarebbero stati completamente sufficienti».

In conclusione, l’assessore De Cola ha chiarito che, in ogni caso, la Giunta predisporrà un atto di indirizzo apposito per consentire di approvare la delibera anche oltre la scadenza, attualmente fissata al 31 marzo. Altro punto di scontro tra i due organi è la tendenza, denunciata dal Consiglio, a presentare le delibere a pochi giorni dalla scadenza, rendendone più difficile l’approvazione.

In questo caso, ha spiegato l’Amministrazione, le tempistiche sono derivate dal fatto che la nuova società di gestione dei rifiuti, la MessinaServizi Bene Comune, abbia iniziato la propria attività solo l’1 marzo: «Questo – ha spiegato l’Amministrazione – ha compresso i tempi di realizzazione degli atti propedeutici (il Piano Economico e Finanziario) e ha condotto a uno spiacevole e non voluto ritardo nella presentazione del conseguente piano tariffario della Tari, avvenuta, comunque, entro la scadenza di legge».

«La permanenza in vigore del piano tariffario precedente non crea alcun problema per la gestione del servizio – conclude. Qualora non intervenisse l’approvazione della tariffa ridotta da parte del Consiglio, questo importo sarà comunque recuperato dai nostri concittadini con ampio margine nella prossima annualità, quando l’entrata a regime dalla nuova gestione della MessinaServizi Bene Comune consentirà di realizzare ulteriori e più importanti economie».

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