Gestione rifiuti: al via da marzo l’attività di MessinaServizi

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Dopo mesi di polemiche e tensioni, ieri sera è stato firmato il contratto di usufrutto che segna il passaggio del servizio di gestione rifiuti da Messinambiente a MessinaServizi Bene Comune. Dal prossimo 1 marzo, quindi, l’Azienda potrà iniziare la propria attività.

Sono stati mesi di tensioni, scontri tra sindacati e tra sindacati e Azienda, ma, finalmente, sembra essere tutto pronto per ripartire. Il contratto di usufrutto è stato firmato ieri, lunedì 26 febbraio, in serata, dall’amministratore unico di Messinaservizi Bene comune, Beniamino Ginatempo, e dal liquidatore di Messinambiente, Giovanni Calabrò, e consentirà a MessinaServizi di usufruire delle risorse di Messinambiente, lavoratori compresi.

A conclusione dell’incontro di ieri, l’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua ha così commentato: «La sottoscrizione segna il concreto avvio della nuova società di gestione del servizio rifiuti dopo venti anni di Messinambiente. Un traguardo storico e importante a cui si arriva non improvvisamente ma dopo un lungo percorso, fatto di incontri, tavoli tecnici, riunioni sindacali, giunte e consigli comunali, costellato anche da polemiche, tensioni, fibrillazioni, denunce».

«Un percorso – continua l’Assessore – che ha portato, comunque, a un risultato sofferto ma importante per la città e per i lavoratori: ovvero l’avvio di una nuova società interamente pubblica, senza debiti, a cui sarà affidato per la prima volta un contratto di servizio per nove anni del valore di circa 300 milioni di euro. Tale società potrà finalmente effettuare gli investimenti che in questi anni non si sono potuti fare, attivare gli impianti di cui c’è estremo bisogno, e puntare a raggiungere gli obiettivi fissati dal dlgs Ronchi fin dal 1997».

Rimane ora da affrontare la questione del passaggio dei lavoratori. «Nell’attesa di perfezionare le procedure e gli accordi sindacali per consentire il passaggio definitivo dei lavoratori da Messinambiente a MessinaServizi – ha spiegato Ialacqua – si è proposto lo strumento del distacco temporaneo di due mesi dei lavoratori  perché nessuno deve rimanere fuori dal nuovo corso, come abbiamo detto fin dall’inizio. Riteniamo che due mesi siano sufficienti per trovare una soluzione condivisa».

La protesta di Cgil e Fp Cgil

Ma la firma del contratto non sembra aver messo fine alle polemiche. Questa volta, la protesta arriva da Cgil ed Fp Cgil che hanno proclamato lo stato di agitazione contro la decisione, da loro definita “illegittima”, dell’Amministrazione Accorinti di utilizzare lo strumento del distacco temporaneo dei lavoratori per la durata di due mesi, per effettuare il passaggio da Messinambiente a MessinaServizi: «Non accetteremo ulteriori dilazioni in merito al trasferimento diretto dei lavoratori alla nuova società – dichiarano i sindacati. Proclamiamo quindi lo stato di agitazione dei lavoratori e chiediamo al Prefetto di Messina di attivare le procedure di conciliazione e di raffreddamento del conflitto».

«Non possiamo fare a meno di rimarcare che i 380 lavoratori che hanno sottoscritto la transazione, e hanno fatto sì che il 1 marzo possa essere avviata la nuova società, devono transitare alla MessinaServizi – dichiarano Clara Crocè Segretaria Confederale, Francesco Fucile Segretario Generale e Carmelo Pino Segretario provinciale FP CGIL Messina –ogni altro istituto contrattuale che li tiene legati alla MessinAmbiente risulterebbe illegittimo».

La risposta di Cisl Uil e Fiadel

Alla protesta di Cgil e Fp Cgil rispondono, nell’immediato, Cisl Uil e Fiadel, che reputano poco opportuna la presa di posizione delle altre due firme sindacali: «Apprendiamo con stupore la decisione di aprire una ennesima conflittualità sindacale da parte della Cgil, scaturita dalla decisione, in via temporanea ed emergenziale, dell’Amministrazione di distaccare tutti i lavoratori, ma per consentire l’avvio della MessinaServizi».

«Tale comportamento – dichiarano i sindacati – ci appare una contraddizione evidente della stessa volontà di garantire il servizio pubblico dei rifiuti e innescare l’ennesima guerra tra poveri sulla pelle dei lavoratori. La tipologia di distacco interessa ben poco ai dipendenti, e non aiuta di certo continuare nel clima di guerriglia sindacale basata su evidenti interessi altri e personalismi che nulla hanno a che fare con la tutela del lavoro e del servizio».

«Restiamo del parere che la soluzione sia solo tampone, ma di buon senso – concludono – e procederemo nel percorso per l’applicazione integrale della legge regionale per il transito definitivo dei dipendenti».

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