Quel che resta del Consiglio comunale dice sì al piano di riequilibrio

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Dopo una maratona lunga quasi 48 ore il Consiglio comunale ha approvato la rimodulazione del piano di riequilibrio. Alle 17 , un’Aula semivuota ha detto Sì a un documento finanziario destinato ad influenzare il futuro della città. Messina, infatti, potrà spalmare i propri debiti nei prossimi trent’anni, in accordo con l’obiettivo primario dell’amministrazione comunale che fin da subito ha bocciato l’eventualità del dissesto.

A votare favorevolmente la delibera proposta dall’assessore al Bilancio Luca Eller sono stati 14 consiglieri, su un totale di 20 presenze. A votare favorevolmente sono stati  Daniela Faranda, Pippo Trischitta, Piero Adamo, Elvira Amata, Nora Scuderi, Giuseppe Santalco, Donatella Sindoni, Francesco Pagano, Benedetto Vaccarino,  Carlo Abbate, Ivana Risitano, Maurizio Rella, Cecilia Caccamo. Hanno scelto il no, invece, Antonella Russo e Gaetano Gennaro, Dr Nino Carreri e Daniele Zuccarello. Astensione come da prassi del presidente Emilia Barrile e del consigliere Angelo Burrascano. L’area di centrodestra ha, dunque, appoggiato il Piano mentre Pd e Dr hanno confermato il parere contrario. Assente anche oggi l’Udc.

Se la seduta di ieri era stata caratterizzata dai mille interrogativi posti dai consiglieri a Giunta e dirigenti comunali, oggi il civico consesso ha virato verso un più diplomatico senso di responsabilità. La chiamata in extremis dei Quartieri, il cui parere obbligatorio ma non vincolante era stato inizialmente ignorato facendo slittare i lavori, non è servito a risanare la frattura. Nel primo pomeriggio soltanto una decina di consiglieri di Circoscrizione hanno partecipato alla riunione che si è tenuta nel Salone delle Bandiere. Solo Francesco Palano Quero e Santino Morabito i presidenti che hanno detto sì all’invito. Segno inequivocabile che parte dei rappresentanti delle sei Municipalità non hanno gradito il modus operandi dell’amministrazione, già colpevole di una gaffe simile nel recente passato.

Dopo vari interventi di carattere prettamente politico si è passati alla dichiarazione di voto. Il capogruppo di Felice per Messina Giuseppe Santalco ha sottolineato la volontà di mettere in primo piano gli interessi della città. “Votiamo favorevolmente per i cittadini e per le aziende che sperano in una ripresa. Oggi mettiamo da parte la politica che qualcuno con la propria assenza vuole invece far prevalere. Senza il piano di riequilibrio non si potrebbe andare avanti con i prossimi atti finanziari”.

A favore del Piano anche Giuseppe Trischitta. “Il dissesto non è una strada percorribile – ha spiegato il capogruppo di Forza Italia – mi vergognerei di essere cittadino di una città fallita. D’altro canto la politica dell’attuale governo è sempre a stata a favore dei Comuni in difficoltà. Votato il piano di riequilibrio l’esperienza di Accorinti si può definire finita. Se prima ero contrario alla sfiducia, adesso sono favorevole”.

Nell’intervento del capogruppo dei Dr Nino Carreri, invece, si evince un quadro a tinte fosche. “Sarebbe opportuno che andassimo tutti a casa, la macchina non cammina più e sarebbe opportuno far riposare l’autista. Molti dirigenti hanno confermato che gli obiettivi prefissati nella delibera non sono raggiungibili, alla luce di ciò non posso che votare sfavorevolmente”.

Andrea Castorina

 

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