Messina, Più Europa: «Cateno De Luca blocca il Consiglio Comunale, dimostrazione di debolezza»

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Non sono tardate le risposte politiche a quanto avvenuto questa mattina in Consiglio Comunale a seguito delle dimissioni di Cateno De Luca. A puntare il dito contro l’ormai ex consigliere comunale è Più Europa Messina: «Palazzo Zanca non può essere il “passatempo” di nessuno, perché la città ha bisogno di riacquistare credibilità istituzionale».

Cos’è successo? Questa mattina il Consiglio Comunale si sarebbe dovuto riunire per la seconda votazione finalizzata all’elezione del nuovo presidente. Peccato che i lavori del giorno non siano neanche potuti cominciare a causa delle dimissioni di Cateno De Luca da consigliere comunale. Si dovrà infatti attendere la surroga perché, è stato spiegato in Aula, con le dimissioni di un membro del Civico Consesso è venuta a mancare l’integrità del Consiglio.

A commentare l’accaduto è Palmira Mancuso, della direzione nazionale di più Europa: «Le dimissioni di Cateno De Luca da consigliere comunale sono la dimostrazione di quanto sia ormai debole politicamente, avendo costruito le sue vittorie elettorali non su valori ma su promesse di incarichi. È chiaro che questo scontenta in primis i “suoi” che non governa più, tanto da costringerlo a fare come i bambini che quando perdono si portano via il pallone dal campo. Ma Palazzo Zanca non può essere il “passatempo” di nessuno, perché la città ha bisogno di riacquistare credibilità istituzionale. E la mancanza di democrazia è una triste eredità della scuola deluchiana, di cui il sindaco Basile tiene le fila. Un grande bluff di cui tutti noi cittadini paghiamo le conseguenze, dagli scellerati aumenti delle tasse comunali ai cantieri disseminati irrazionalmente nelle principali arterie cittadine».

Sulla stessa lunghezza d’onda, il coordinatore del gruppo messinese di Più Europa, Giulio Perticari: «Questo è l’ennesimo imbarazzante risultato a cui approda un movimento che non crede in nulla, che non ha ideali e nessuna visione per il nostro territorio. È solo la lotta per il potere che li ha messi insieme e che adesso li conduce alla disgregazione».

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