nello pergolizzi, nuovo presidente del consiglio comunale di messina

Messina, Nello Pergolizzi è il nuovo presidente del Consiglio Comunale

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Il Consiglio Comunale di Messina ha votato il suo nuovo presidente: è Nello Pergolizzi a prendere il posto di Cateno De Luca. L’elezione è arrivata dopo oltre cinque ore di dibattito, all’1.28 di notte, con 15 voti per il neo-eletto, 14 per Maurizio Croce, 2 per Antonella Russo, 1 scheda bianca. «Ringrazio chi mi ha votato e chi no – ha commentato Pergolizzi – e mi impegno a essere il presidente che ogni consigliere comunale vuole avere». Ecco com’è andato il dibattito in Aula.

Si è aperta quasi sul gong, a 50 minuti dall’orario di convocazione (a un’ora, se non c’è il numero legale, si rinvia), la Seduta di oggi, 29 maggio 2023, di Consiglio Comunale. All’ordine del giorno l’elezione del nuovo presidente e dei due vice, oltre che il Bilancio (da votare entro il 31 maggio, salvo proroga), il DUP e il Piano TARI. Ed è stato proprio questo uno dei temi, sollevato dall’opposizione di centrodestra, che hanno acceso il dibattito, insieme alla presunta incompatibilità di Maurizio Croce, posta invece dalla maggioranza.

Messina. Il dibattito in Consiglio Comunale

Ad aprire la Seduta, il dibattito sulle due richieste di parere inviate nei giorni scorsi alla Segretaria Generale del Comune di Messina, Rossana Carrubba, da Giandomenico La Fauci e da Nello Pergolizzi: la prima riguardava la legittimità della convocazione da parte di Pergolizzi della Seduta con all’ordine del giorno il Bilancio, il DUP e il Piano Tari, oltre all’elezione dell’Ufficio di presidenza (da Regolamento, si chiede La Fauci, il Vicario decaduto non può convocare solo ed esclusivamente la Seduta per l’elezione?); la seconda concerneva la presunta incompatibilità di Maurizio Croce, consigliere comunale e Soggetto Attuatore dell’Ufficio regionale contro il dissesto idrogeologico.

La Seduta è legittima?

Andiamo con ordine, perché la questione è complicata. Partendo dal Regolamento del Consiglio Comunale, che all’articolo 14 dà al vicepresidente vicario il compito di convocare la Seduta per l’elezione del nuovo Ufficio di presidenza quesito. La Fauci ha chiesto, in soldoni, se mettere all’ordine del giorno anche altri argomenti (quali in questo caso il Bilancio, il DUP e il Piano TARI) non vada oltre le sue competenze. Sul punto, la Segretaria Generale del Comune di Messina sottolinea che, anche in caso avesse valutato l’illegittimità della convocazione, non sarebbe spettato a lei revocarla, ma solo ed esclusivamente ai consiglieri comunali. Allo stesso modo, ha aggiunto, la possibilità di ritirare gli ordini del giorno spetta al presidente facente funzioni.

Incompatibilità per Maurizio Croce?

consiglio comunaleLa seconda questione ha riguardato la presunta incompatibilità del consigliere comunale Maurizio Croce con il suo incarico all’Ufficio Straordinario contro il dissesto idrogeologico. A porre la questione in Aula, dopo la richiesta di parere di Nello Pergolizzi, è stato il consigliere Giuseppe Trischitta: «Un Consiglio Comunale – ha affermato –, nel momento in cui viene sollevata la questione dell’incompatibilità, e residue di ineleggibilità, di un suo esponente può essere nel pieno delle sue funzioni ed eleggere un Presidente? In questo momento il Consiglio non dovrebbe aprire una procedura per contestare l’incompatibilità del dottor Croce, che poi avrà 15 giorni di tempo per rispondere? Sussistono le condizioni perché il consiglio vada avanti finché non si scioglie questo nodo?».

A replicare è stato il diretto interessato, il consigliere comunale Maurizio Croce: «Il Segretario Generale – sottolinea Croce – non esprime nessun parere sulla natura giuridica dell’ufficio. Dice che se l’Ufficio del Commissario è una struttura regionale c’è un’ipotesi di incompatibilità; se invece è statale tale incompatibilità non sussiste. E conclude dicendo che non è compito suo dirimere la vicenda, ma del responsabile della Prevenzione Corruzione e Trasparenza della struttura che mi ha conferito l’incarico, quindi rimanda la decisione al presidente della Regione Siciliana e all’ANAC».

Un parere aggiuntivo, però, Maurizio Croce lo aveva già chiesto: «Ho chiesto parere a un avvocato del foro di Roma – ha affermato –, non di Messina o di Palermo per ovvie ragioni, dove è sancita una cosa che è legge: la Presidenza del Consiglio dei Ministri se l’era già posto questo problema. Lei si è chiesto, collega Trischitta, perché il Commissario usa il Codice degli Appalti Nazionale e non quello Regionale? Perché a marzo, dopo la mia nomina, ho chiesto quale normativa dovessi applicare. La risposta è stata lineare: il Commissario è un organo straordinario dello Stato. Ciò che trovo paradossale è come questo avvenga dopo un anno. Nel momento in cui si deve rinnovare l’ufficio di presidenza si pone la questione su una mia presunta ineleggibilità? Mi sembra che ci sia un tentativo di non votarlo l’ufficio di presidenza questa sera. Detto ciò, depositerò agli atti questo parere». Secca la replica di Carrubba: «Il consigliere Croce ha correttamente riassunto ciò che c’è scritto nel mio parere».

Dello stesso parere sulle intenzioni di voto dei colleghi è Felice Calabrò (Pd):  «Noi stasera abbiamo una certezza qui – ha affermato –, che non si vuole votare l’ufficio di presidenza. Se il parere è come lo interpreta Trischitta abbiamo un problema, se ha ragione Croce no. Stasera avremo reso l’ennesimo nulla alla città di Messina. Oggi, ancora, questa maggioranza non è in grado di eleggere un ufficio di presidenza, e per questo vuole rinviare. Noi siamo tenuti a rimanere incollati a queste sedie per nominare un presidente che abbia le competenze per il ruolo. Facciamocelo questo ufficio di presidenza».

A questo punto, il consigliere comunale Dario Carbone (Fratelli d’Italia) non ha posto una mozione: votare subito per l’elezione del nuovo presidente del Consiglio Comunale di Messina.

Trischitta solleva la questione dell’ineleggibilità per Maurizio Croce

Alla richiesta di Carbone, il dibattito si è fatto nuovamente più acceso e il consigliere Pippo Trischitta è tornato alla carica dicendo che non sarebbe stato possibile votare perché, dal suo punto di vista, Maurizio Croce sarebbe “ineleggibile” – non incompatibile – ai sensi della Legge regionale del 24 giugno 1986 in quanto “dipendente civile dello Stato con incarico di direttore generale, equiparato o superiore”. Croce ha replicato, sottolineando di non essere un dipendente civile dello Stato in quanto non ha un contratto. Dibattito a parte, la Segretaria Generale ha sottolineato che il Consiglio Comunale può porre la questione dell’ineleggibilità portando avanti una contestazione ufficiale attraverso un’apposita delibera. Delibera cui il diretto interessato può poi replicare entro i dieci giorni successivi, può fornire chiarimenti o rimuovere le cause di ineleggibilità.

Prima la mozione, poi la pregiudiziale

Dopo un ulteriore dibattito, di circa un’ora, alle 23.27 il consigliere Dario Carbone ha proposto nuovamente la mozione per eleggere il presidente del Consiglio Comunale di Messina e i suoi vice: «In questo momento non c’è nessuna delibera di contestazione – ha sottolineato –, quindi si può votare». D’accordo Antonella Russo: «La legge dice che se c’è una condizione di sopraggiunta ineleggibilità, la contestazione deve arrivare dai consiglieri comunali. Il Consiglio Comunale è un organo collegiale, la contestazione si fa con una delibera di Consiglio Comunale, che al momento non mi pare che ci sia». «Questa sera – ha aggiunto – noi non sappiamo se il bilancio sarà oggetto di proroga oppure no, io invito l’aula a votare il presidente del consiglio comunale».

Altra sospensione, la presidente facente funzioni Serena Giannetto annuncia che non metterà in votazione la mozione, perché «l’elezione dell’Ufficio di Presidenza è già all’ordine del giorno». A questo punto il consigliere Nello Pergolizzi ha proposto una questione pregiudiziale e sospensiva ai sensi dell’articolo 27 del Regolamento interno. La proposta è stata però respinta con 14 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto.

Nello Pergolizzi eletto nuovo presidente del Consiglio Comunale di Messina. I dubbi dell’opposizione

Dopo cinque ore di dibattito, il Consiglio Comunale ha votato per il nuovo presidente: 15 voti per Nello Pergolizzi, 14 per Maurizio Croce, 2 per Antonella Russo, 1 scheda bianca. Nello stupore generale dell’opposizione, Nello Pergolizzi viene proclamato Presidente.

Cosa ha generato i dubbi dell’opposizione? Per legge, la prima votazione richiede la maggioranza assoluta, la seconda la maggioranza semplice. Per il consigliere Dario Carbone quella di oggi conterebbe come una prima votazione, stante la nuova Sessione e il nuovo ordine del giorno rispetto alla convocazione di inizio maggio. A rispondere alle perplessità espresse dall’opposizione è la Segretaria Generale, Rossana Carrubba: «Questa votazione era la seconda, non dipende dalla Sessione. È stata fatta una prima votazione 2 maggio, quindi questa era la seconda. La legge dice che il Presidente viene eletto alla prima votazione con la maggioranza assoluta, alla successiva risulta eletto il consigliere che ottiene la maggioranza semplice, cioè il maggior numero di voti». 

A controbattere Antonella Russo: «Questa per me non è una continuazione – ha affermato. Si tratta di una nuova Seduta, con un Consiglio Comunale diverso (a seguito delle dimissioni di De Luca e De Leo, e delle conseguenti sostituzioni, ndr)».

Alla votazione dei due vice presidenti, l’opposizione è uscita facendo cadere il numero legale.

 

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