Messina. Chiuse due postazioni del 118, l’appello del Movimento 5 Stelle

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Due postazioni di autoambulanze del 118 di Messina, Castanea e Mandalari – nello specifico, sono state chiuse e il personale è stato messo in quarantena in attesa di effettuare i tamponi.

I deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Valentina Zafarana e Antonio De Luca: «Non si può arrivare a questo punto, questo non è tollerabile e se non si fanno i tamponi in via preventiva anche per il personale Seus, con regolarità e in via preferenziale, non vedremo più un’ambulanza in città».

Perché le postazioni sono state chiuse?

Le due postazioni del 118 sono state chiuse per presunti contagi da coronavirus. Da metà marzo i deputati del M5S avevano l’appello di garantire la protezione del personale sanitario.

«Già da metà marzo avevamo esposto, – dichiarano Zafarana e De Luca – con una nota all’Assessorato Regionale della Salute, l’esigenza di proteggere gli operatori del 118 con adeguati Dispositivi di Protezione Individuale e di sottoporli a tampone faringeo anche se asintomatici, proprio per evitare che dall’esposizione dovuta alla professione svolta potesse derivare una diffusione del contagio tra gli operatori sanitari che, oltre a mettere in pericolo se stessi, avrebbero messo a repentaglio anche i malati con cui vengono a contatto e le loro stesse famiglie. È innegabile che il reperimento dei necessari DPI e dei reagenti sia un problema globale, ma proprio per questo occorre una strategia che consenta la massima tutela di chi combatte in prima linea nel momento dell’emergenza. Occorre porre immediato rimedio prima che sia troppo tardi».

Perché potrebbe essere pericoloso?

Oltre, alla chiusura delle postazioni del 118, la Zafarana e De Luca parlano anche della pericolosità della mancanza di effettuare i tamponi sul personale sanitario, anche su quello che potrebbe essere asintomatico.

«La contagiosità del personale asintomatico – proseguono i deputati del Movimento 5 Stelle – se non viene monitorata, diventa un grave pericolo. Non scatta, infatti, il dovuto isolamento del personale o perché i tamponi non vengono fatti o perché quando vengono fatti, se non ci sono sintomi, non costituiscono freno all’attività lavorativa in attesa dell’esito. Il personale opera normalmente ma non vi è quindi certezza della contagiosità. Un fatto davvero inammissibile. Ci siamo premurati di avvisare l’ Assessore Regionale della Salute, Razza e il dott. Laganga attuatore dell’emergenza Covid-19 a Messina, che si stanno attivando in queste ore per far eseguire i tamponi con regolarità e mettere in sicurezza il personale sanitario».

 

(347)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.