Vera rivoluzione o grande illusione? E’ questo l’interrogativo che assilla la mente dei messinesi chiamati a definire i primi due anni dell’era Accorinti. Una vera e propria scelta di campo tra chi continua a sostenere il sindaco “scravattato”, esaltandone i sani principi e la bontà d’animo, e tra chi, programma elettorale alla mano, si sente tradito e fatica a vedere trasformarsi i mille slogan e proclami in risultati concreti. Ma Renato Accorinti non ha soltanto deluso le aspettative di buona parte della cittadinanza, ha di fatto tradito anche alcuni suoi collaboratori. Ad esempio, i consiglieri comunali Lo Presti e Sturniolo hanno da tempo svestito i panni degli “accorintiani” tramutandosi in ferrei oppositori.
Ma c’è di più. 4 esperti del sindaco hanno scelto la strada delle dimissioni. Per motivi diversi, Clelia Marano, Angela Rizzo, Luciano Marabello e Michele Cannaò non garantiscono più il proprio sostegno all’attuale amministrazione.
La nave perde pezzi, eppure Accorinti continua a remare dritto senza apparenti esitazioni. Nei giorni scorsi il primo cittadino non ha rinunciato a commentare in modo colorito la fuga dei 4 esperti che a titolo gratuito hanno prestato le proprie competenze per le esigenze della città. “E’ picchi si sentonu esperti […] Nei condomini, in famiglia l’invidia e le frustrazioni personali diventano una bomba atomica”. E’ quanto dichiarato dal sindaco durante un’intervista pubblicata su “Il carrettino delle idee” lo scorso 21 luglio. Un’uscita infelice che non ha lasciato indifferenti le stesse Clelia Marano e Angela Rizzo che, con non poco dispiacere, nel 2014 hanno deciso di innestare la retromarcia.
Clelia Marano ha dedicato anima e corpo nell’attività di consulente per le Politiche di Mediazione Sociale che l’ha vista a fianco di migranti e delle categorie disagiate. Lodevole il suo impegno per assicurare condizioni di vita dignitose alle centinaia di bambini che frequentemente sbarcano nella nostra città dopo viaggi estenuanti e pericolosi. E proprio il mancato trasferimento di 96 minori ospitati nelle tende ha innescato un’aspra polemica con l’assessore Nino Mantineo, dopo la quale Clelia Marano, complice anche l’assordante silenzio del primo cittadino, decise di dimettersi. “Ho letto le dichiarazioni di Accorinti – spiega Marano – non posso che provare dispiacere. Non mi sono mai sentita esperta né invidiosa, invito il sindaco a riacquistare lo spirito di gratitudine proprio della religione buddhista e fare mente locale, ricordarsi di quanto fatto insieme. La frustrazione che ho è dovuta senza dubbio alle condizioni dei migranti, dei morosi incolpevoli e dei disabili. Non mi resta che invitare Accorinti a cercare un dialogo con il Prefetto che si è finora dimostrato un uomo di Stato togliendo i minori dalle tende”.
Sullo stesso tenore le impressioni di Angela Rizzo ex esperto nel settore delle attività sociali che traccia un bilancio sul lavoro di Accorinti e soci. “Sono delusa – spiega – non erano queste le mie aspettative, il cambiamento auspicato in campagna elettorale non è finora avvenuto. Durante il mio ruolo di consulente – precisa Rizzo – ho trovato un muro, non sono mai riuscita ad interloquire con l’assessorato competente così come con la presidenza della Consulta.”.
Angela Rizzo punta il dito contro l’operato dell’amministrazione nel delicato settore dei servizi sociali. “Sono stata la prima a lasciare l’incarico di esperto – spiega – i servizi sociali dovevano costituire il biglietto da visita della politica di Accorinti da sempre a favore dei più deboli. Si è invece andati avanti a proroghe, sono stati copiati fedelmente i bandi già adottati dalle amministrazioni passate. Non è cambiato nulla: nessuna risposta per il Piano di Zona, nessuna traccia di fondi Pac, per gli asili nido e per i migranti. E’ stato tutto un bluff”.
Tuttavia, Angela Rizzo non addossa le colpe al solo Accorinti. “Non riesco a considerare Renato come unico capro espiatorio – precisa – credo in lui e per questo lo invito ad un gesto di coraggio: provveda ad azzerare l’intera Giunta e ricominci di nuovo, portando avanti il programma elettorale che aveva definito”.
Come sappiamo, ultimo esperto ad abbandonare la “nave Accorinti” è stato Michele Cannaò che ha esternato la propria amarezza su facbook, con una lunga lettera. Eccone uno stralcio: “Continua pure a potare qualche albero – spiega Cannaò – a cianciare di isole pedonali con cinguettii annessi, a non indossare giacca e cravatta società corrotta e a costruire impraticabili piste ciclabili. Di tutto il resto – continua l’ex consulente per il marketing territoriale – lascia che se ne occupino quei campioni intellettuali che hai nominato direttamente o indirettamente nei gangli vitali per la vita culturale della Città. Essi ti faranno certamente un buon servizio”.
Andrea Castorina
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