Dalmazio: «L’Amam deve al Comune 25 milioni». L’Amam replica: «Ne dobbiamo meno di 10»

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palazzo amamL’Esperto comunale alle Società Partecipate inizia la verifica dei conti. Antonino Dalmazio si sta già concentrando sulla contabilità dell’Amam, l’Azienda Meridionale Acque presieduta da Alessandro Anastasi. Emerge, su tutti, il problema finanziario: il rapporto crediti/debiti che l’ente del villaggio Ritiro ha con l’amministrazione comunale, che sta cercando in tutti i modi di “fare cassa”. I controlli partirono già nel lontano 1996, quando il Comune, allora governato dal sindaco Franco Providenti, aveva stanziato 14 miliardi di lire per avviare la società pubblica che eroga i servizi idrici in tutto il territorio comunale. Da allora, anche dopo l’ultima lettura dei revisori dei Conti di Palazzo Zanca, l’Amam ― secondo il Comune ― dovrebbe all’amministrazione, oggi retta da Luigi Croce, circa 25 milioni di euro. L’azienda, però, sostiene di doverne riconoscere meno di 10 milioni. Se l’Amam dovesse corrispondere, al Comune, queste somme rischierebbe di “finire in crisi profonda”, proprio come l’Atm. Che fare, dunque? È un cane che si morde la coda. Intanto l’avvocato Dalmazio spera di recuperare più finanziamenti possibili, soprattutto quelli dovuti, come i contributi che l’Amam deve all’amministrazione. «È un discorso di contabilità ― dichiara Anastasi ― e di differenze tra noi e il Comune. Credo che la questione possa essere risolta in tempi rapidi». Anastasi è ottimista, mentre al Comune gli impegni finanziari sono già molto “pesanti”.

                                                                                                                                            @Acaffo

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