Capitale Messina replica a Signorino: “Piano di riequilibrio non sostenibile”

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Con una nota inviata alla stampa lunedì, il vicesindaco Guido Signorino aveva definito “profeti di sventura” coloro i quali avevano sollevato dubbi sulla gestione delle finanze del Comune e in particolar modo sul tanto discusso Piano di riequilibrio. Oggi arriva la risposta stizzita di Capitale Messina con una lettera firmata da Gianfranco Salmeri e Paolo Bitto.

“CapitaleMessina è una associazione di cittadini che, avendo a cuore le sorti del territorio, esercita in trasparenza il diritto/dovere di controllo civico sull’operato dell’amministrazione. A nessuno – si legge nella nota – è consentito irridere a questo esercizio di democrazia.  Nessuno di noi è  profeta di sventura, né intende partecipare, silente, al funerale della nostra città. Semplicemente registriamo fatti e situazioni oggettive e in ogni caso, anche quando esprimiamo critiche all’amministrazione comunale, lo facciamo nel pieno rispetto delle persone e delle opinioni altrui, senza epiteti ingiuriosi o attacchi personali”.

“Desideriamo precisare, inoltre, – spiegano Salmeri e Bitto –  che con l’assessore Signorino non abbiamo potuto confrontarci dettagliatamente perché mai ci ha concesso l’incontro che più volte gli abbiamo sollecitato. Questo era quanto dovuto in risposta ai toni usati dell’assessore nel comunicato inviato alla stampa”.

Capitale Messina entra poi nei dettagli politici, analizzando l’operato dell’amministrazione comunale e sottolineando come i messinesi “siano stanchi delle “promesse” e delle ripetute rassicurazioni del prof. Signorino”. Il gruppo si sofferma sulla revoca dell’ordinanza relativa al passaggio di competenze e personale da Ato 3 ad Amam.  “Anche su questo delicato passaggio – sottolinea la nota – dopo le perplessità rappresentate dalla consigliera Antonella Russo e dai Revisori dei conti, il vicesindaco assicurò che l’operazione messa in atto era sostenibile e di non avere dubbi sulla bontà del percorso intrapreso non temendo ostacoli di tipo giuridico né tanto meno di tipo economico, ma i fatti gli hanno dato palesemente torto. Per il resto – continuano Salmeri e Bitto –  la valutazione  tecnica e costruttiva di Messina Capitale si basa su un convincimento : il Piano di riequilibrio, così come proposto, dopo tre anni di gestazione (caso unico in Italia), non è sostenibile. Poco contano le carte di riserva cui si fa cenno nella piccata nota dell’assessore. La verità è che, nonostante il lungo tempo trascorso e gli aggiustamenti  in corso d’opera, il Piano di riequilibrio continua a restare nel limbo, con gravi conseguenze per la città”.

Secondo Capitale Messina “l’amministrazione Accorinti ha già perso almeno tre importanti occasioni per spalmare i debiti in 30 anni. Mentre tutti i Comuni italiani hanno beneficiato delle più favorevoli previsioni per onorare i debiti delle pubbliche amministrazioni, contraendo mutui trentennali con la Cassa depositi e prestiti (vedi D.L. 35/2013 e D.L. 66/2014), i nostri amministratori si sono cimentati a presentare un piano palesemente insostenibile che prevede il reperimento di ingenti risorse da: presunti tagli della spesa, ipotizzati profitti Amam mai registrati per tale entità negli anni ed oggi, riteniamo, per effetto della L.R. 19 del 10 agosto non più attuali, minori trasferimenti Atm per 31.496.700. In ogni caso – continua –  abbiamo una piccola certezza che sull’obiettivo del “gettito invariato ripromesso dal governo nazionale nel considerare la riforma del Catasto, al netto dei buoni intendimenti di equità rappresentati dal Vice Sindaco, si dovrà rivedere completamente la misura 1) del Piano”.

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Il vicesindaco Guido Signorino

“Anche la vicenda del GAS – precisa la lettera firmata da Salmeri e Bitto –  è tutta da scrivere: la seguiremo con attenzione nei tempi della  gara d’appalto, su cui sicuramente il Vice Sindaco e gli uffici stanno già lavorando. Con i tempi che corrono (vedi caso Tremestieri) per l’aggiudicazione occorrerà attendere qualche.. anno, con la conseguenza che i ricavi che si ipotizza di incassare nell’arco di 10 anni non potranno rappresentare la “carta di riserva”.

“Capitale Messina – conclude la nota –  comunque avrà la pazienza di attendere l’esito (approvazione Corte dei conti) del Piano di riequilibrio targato Signorino. Nel frattempo, sempre in modo costruttivo invitiamo il Vice Sindaco ad adoperarsi per porre in essere (non l’ultimo giorno) tutte le condizione per poter beneficiare delle previsioni di cui al D.L. 35/2013 (recentemente rifinanziato). In tal modo, potrebbe ridurre la pesante  quota di ammortamento che, anche nell’ipotesi di approvazione del Piano di riequilibrio, decreterebbe la morte sociale ed economica di Messina. Diversamente, sarebbe come fare le nozze con i fichi secchi”.

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