Bilanci Atm, in commissione vincono i timori

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Un vuoto finanziario e amministrativo che dura da oltre  dieci anni a cui il Consiglio comunale deve porre rimedio. Il passato dell’Atm è tornato di “moda” questa mattina tra i banchi della commissione bilancio presieduta da Claudio Cardile, dove sono stati esitati gli atti finanziari dell’azienda trasporti.

Si tratta delle delibere sul bilancio di previsione del 2012, il previsionale e il consuntivo del biennio 2013-2014, che però continuano a non convincere i consiglieri, che alla presentazione dei cinque atti hanno risposto con una sonora astensione. Un giudizio che ha il sapore della bocciatura, così il dibattito in aula si preannuncia più acceso che mai. I conti della società di via La Farina per anni sono stati avvolti nel mistero, dal 2004 al 2011 tutti i bilanci sono stati prontamente cestinati dai vari consigli, compreso l’ultimo in ordine di tempo, il consuntivo 2012 apparso tra i banchi del civico consesso nel 2013.

Ma in tempi di allineamento e di riequilibrio ogni cosa deve essere messa al proprio posto, così l’amministrazione prova a ricondurre la situazione finanziaria dell’Atm nei giusti binari. Prima di tutto occorre far cadere il dito su una data che l’amministrazione ha individuato nel 2012, periodo  ritenuto cruciale per il rilancio dell’azienda.

L’assessore allo sviluppo economico, Guido Signorino, chiarisce come questo  procedimento non rappresenti la “sanatoria” dei precedenti bilanci:”Nel corso dell’incontro che abbiamo avuto con i vertici dell’Atm e con i revisori dei conti del Comune e dell’azienda, è stato chiarito come questo iter sia assolutamente legittimo. Dal 2001 ad oggi i bilanci non sono stati approvati perché secondo  la Ragioneria Generale, l’Atm vantava dei crediti nei confronti di Palazzo Zanca. Questi crediti adesso sono stati trasformati in debiti d’esercizio dell’azienda”.

Il Segretario Generale, Antonio le Donne, ha aggiunto:”La situazione finanziaria dell’Atm adesso è sanata, abbiamo scelto di ripartire dal 2012 perché da quell’anno inizia il riequilibrio, l’anno cardine da cui rimettere in moto tutto l’iter”.

Passaggi che però non sono serviti a raccogliere il parere favorevole dell’aula, che ha sollevato parecchi dubbi. Il capogruppo di Felice per Messina, Giuseppe Santalco, ha commentato:”Questa procedura non mi convince, i bilanci vanno approvati anno per anno, andate alla Corte dei Conti e cercate di capire quale procedimento seguire”.

Ecco l’interrogativo sollevato dalla capogruppo di Fratelli d’Italia, Elvira Amata:”Com’è possibile che l’amministrazione, una preso atto di queste inadempienze che durano da anni, non si sia premurata di chiedere la nomina di un commissario ad acta per l’approvazione dei bilanci?”.

 

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