“FrontierCities-European Cities driving the Future Internet” è un progetto presentato e vinto, nell’ambito del Programma Smart City, dal gruppo di Ingegneria informatica dell’Università di Messina, responsabile scientifico il professor Massimo Villari del Dipartimento Dicieama, con l’assistenza di Innova Bic e la collaborazione di importanti partner europei, come l’Università di Surrey e l’Agenzia per l’Energia slovena. “FrontierCities” funzionerà da acceleratore d’impresa, con l’obiettivo di individuare e finanziare piccole e medie imprese e webdevelopers, che intendono realizzare applicazioni nell’ambito Smart Cities e Smart Mobility utilizzanto la tecnologie Ict-Fi-Ware.
Anche le città possono diventare “Smart”, ossia “intelligenti”, perché in grado di valorizzare adeguatamente gli investimenti effettuati in infrastrutture di comunicazione, tradizionali (trasporti) e moderne (Ict), riferite al capitale umano e sociale. L’obiettivo finale è quello di assicurare uno sviluppo economico sostenibile e un’alta qualità della vita, una gestione sapiente delle risorse naturali, attraverso l’impegno e l’azione partecipativa. Ciò implicherà un nuovo tipo di governance della città, con il coinvolgimento autentico e in tempo reale dell’individuo nella politica pubblica.
Nell’ambito del progetto verranno finanziate circa 40 imprese innovative, mediante finanziamenti a fondo perduto sino a 150.000 euro. Le aziende selezionate potranno beneficiare inoltre di un programma di assistenza tecnica volto a migliorare le loro capacità manageriali, incrementare il loro network di relazioni e le loro competenze tecniche relative all’utilizzo del software Fi-Ware. Nel quadro generale della politica europea dedicata allo sviluppo di “città intelligenti”, il progetto comunitario vinto dall’Università di Messina intende valorizzare il “Future Internet” al fine di predisporre piattaforme informatiche innovative basate su big data, cloud computing e sistemi innovativi di interconnessione destinati a essere utilizzati dalle piccole e medie imprese per funzionalità pubbliche al servizio delle città.
«L’Università di Messina attraverso il gruppo di Ingegneria informatica e la società Innova Bic — ha detto il professor Dario Latella, delegato Horizon 2020 — è protagonista di questo processo di innovazione, sia perché possiede il know how tecnologico da trasferire alle imprese, sia perché sperimenta da tempo con successo la collaborazione pubblico-privato».
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