Dopo il riconoscimento di razza avvenuto lo scorso 2 ottobre da parte dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (Enci), il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali aggiunge un’altra razza nel libro geneaologico. Infatti dal lavoro svolto in collaborazione tra l’associazione Samannara, nata per salvare dall’estinzione il Cane di Mannara e l’Università di Messina, con il gruppo di ricerca coordinato dal professore Luigi Liotta del Dipartimento di Scienze Veterinarie, nasce l’attivazione del Registro Supplementare Aperto (Rsa – Registro del Libro genealogico del cane di razza approvato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dedicato alla iscrizione di soggetti appartenenti a popolazioni tipiche italiane in fase di recupero come razze) per la razza Cane di Mannara.
Nel contempo, nell’ottica di ampliare le conoscenze su questa antichissima e non selezionata razza canina, non volendosi limitare a quelle fenotipiche, si è puntato alla struttura genetica, avviando su 60 esemplari adulti, presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie di Messina, d’intesa con Samannara, il deposito del campione biologico (Dna – costituendo una Banca Genomica) e l’accertamento di ascendenza in collaborazione con il Laboratorio Unirelab del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed accreditato Enci.
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