Per il Consiglio di Stato le graduatorie di Medicina e Odontoiatria sono da rifare

Pubblicato il alle

4' min di lettura

“Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello degli Avvocati Santi Delia
e Michele Bonetti sconfessando la posizione del Miur e del Tar e
scegliendo, espressamente, la soluzione proposta dai legali dell’Udu
che, proprio sulla domanda numero 16, ha patrocinato un maxi – ricorso collettivo a difesa degli studenti. Intanto presso l’Ateneo di Messina arrivano i primi due studenti immatricolati in sovrannumero grazie a  decreti presidenziali emessi nella settimana precedenti”.

“Il Miur – si legge in un comunicato stampa ufficiale -aveva sterilizzato gli effetti della domanda n. 16 attribuendo
a tutti i concorrenti, indistintamente, il punteggio positivo di 1,5. In
una graduatoria in cui oltre il 25% degli ammessi è deciso proprio nel  gap di una domanda tale scelta si è rivelata decisiva per migliaia di  candidati ammessi o esclusi grazie a tale imponderabile fattore”.

“Avevamo proposto – commentano Delia e Bonetti – ricordando
l’esperienza del 2013 ed il caso bonus maturità cancellato dal Governo  nel giorno delle prove di esame, che in casi come questo l’unica  soluzione utile per tutelare la par condicio dei concorrenti sarebbe  stata quella di redigere una graduatoria virtuale, parallela rispetto a  quella ordinaria, ove rintracciare, in concreto, tutti i soggetti  realmente danneggiati”.

“Il Consiglio di Stato ha accolto questa tesi. Si tratta del primo
accoglimento nazionale (dopo quelli ottenuti sempre dall’Udu in sede  monocratica e nonostante le non corrette notizie circolate nei
precedenti giorni su queste vicende da parte di altri studi legali)
grazie al quale, il Miur viene investito dell’onere di “riesaminare la
posizione di coloro che abbiano proposto tempestivo ricorso, ordinario o  straordinario, avente ad oggetto il medesimo quesito 16, onde evitare la  proliferazione di ricorsi seriali”.

“Secondo il Consiglio di Stato la decisione del Miur è stata errata:
senza se e senza ma: “il Ministero, piuttosto che assegnare il medesimo  punteggio a tutte le risposte (e quindi anche a quelle palesemente  errate), in aderenza alle previsioni del bando avrebbe dovuto attribuire  ‘1,5’ punti alla sola risposta verificata esatta (ancorché differente da  quella erroneamente identificata, inizialmente, come corretta dalla  stessa Amministrazione), ‘0’ punti alla risposta non data (è il caso  dell’odierno ricorrente) e ‘- 0,4’ punti alla risposta errata, in quanto  solo tale soluzione è coerente con il principio della par condicio dei  concorrenti”. Il Miur, a questo punto, “al fine di individuare la  posizione in graduatoria spettante all’odierno ricorrente in  applicazione di tale metodo, all’Amministrazione deve essere ordinato di  riformulare virtualmente le graduatorie d’interesse”. Con questa  procedura sono circa 400 studenti in tutta Italia potranno essere
ammessi al corso di Medicina”.

“Si tratta di un secondo ordine proveniente dai Giudici Amministrativi nei confronti di Viale Trastevere, nel mese di febbraio 2017 riguardante  i discussi test di Medicina e Odontoiatria”.

“Il 2 febbraio 2017, infatti, era intervenuta la Sezione III bis del
Tar Lazio che, con riguardo al test dell’anno passato (a.a. 2015/16),
aveva ordinato al Miur di “procedere allo scorrimento della graduatoria definitiva di cui trattasi seguendo l’ordine della medesima e sulla base dei punteggi conseguiti da parte dei singoli candidati e, quindi, attribuire i posti che effettivamente siano rimasti scoperti – tenendo conto sia delle sedi disponibili che delle relative preferenze espresse nella domanda di partecipazione – avuto esclusivo riguardo nella predetta operazione di scorrimento – quanto alle posizioni da scorrere – ai candidati che abbiano presentato ricorso avverso il D.M. n. 50/2016 e abbiano conseguito in sede giurisdizionale un provvedimento favorevole in sede cautelare o di merito”.

“Anche in tal caso il Consiglio di Stato ha limitato ai soli ricorrenti
gli effetti positivi di tale azione chiarendo “di rimettere all’Amministrazione la valutazione di riesaminare la posizione di coloro  che abbiano proposto tempestivo ricorso, ordinario o straordinario,  avente ad oggetto il medesimo quesito 16, onde evitare la proliferazione  di ricorsi seriali”.Entrambi i provvedimenti, dunque, al fine di evitare ulteriore  contenzioso che il Miur farebbe bene ad evitare, dovranno considerare
solo i ricorrenti”.

(550)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.