Giovedì, alle 16.00, nell’ Aula Magna del Rettorato, si terrà un incontro, organizzato dal professore Francesco Squadrito del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e direttore dell’Uo di Tossicologia, Monitoraggio farmaci e Sostanze d’abuso dell’ Aou “Policlinico G. Martino” per discutere su “Ambiente e Salute in Sicilia: Metalli pesanti, distruttori endocrini e mortalità per cancro nelle aree ad alto rischio di crisi ambientale”.
All’incontro saranno presenti Elizabet Paunovic, direttore dell’ European Centre for Environment and Health della World Health Organization (l’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS) di Bonn insieme ai suoi collaboratori, i dottoriri Marco Martuzzi e Pierpaolo Mudu. Parteciperanno all’incontro anche i Rappresentati dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. Durante l’incontro verranno discussi i recenti risultati sulla mortalità per cancro (Progetto Sentieri) ed alterazioni endocrine nelle aree ad alto rischio di crisi ambientale della Regione Sicilia. Vi è infatti la necessità di trovare una sintesi fra i differenti risultati che sono stati ottenuti e nel contempo di disegnare le strategie future che consentiranno di rispondere nel migliore dei modi alle esigenze del territorio. Per approfondire tali argomenti è stata anche prevista una Tavola Rotonda alla quale parteciperanno Maurizio Croce, assessore Ambiente e Territorio della Regione Sicilia, Lucia Borsellino, assessore alla Salute della Regione Sicilia ed i Sindaci delle aree ad alto rischio di crisi ambientali.
La Regione Sicilia ha identificato aree ad elevato rischio di crisi ambientale in prossimità dei principali siti industriali delle Nostra Isola. In questo aree negli ultimi anni si è concentrata l’attenzione dei vari portatori di interesse, delle istituzioni e delle popolazioni residenti, a causa del possibile impatto negativo sulla salute causato dall’emissioni prodotte da tali insediamenti. L’Università, con un progetto coordinato dal professore Francesco Squadrito, il Cnr Ictp di Catania, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, congiuntamene ad altre istituzioni hanno negli ultimi anni condotto iniziative per contribuire ad identificare e caratterizzare il rischio sia per l’ambiente che per le popolazioni.
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