Continua l’acceso botta e risposta tra la Giunta De Luca e l’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Marco Falcone, sul tema del risanamento di Messina. A replicare all’esponente del Governo Musumeci è il vicesindaco Carlotta Previti che lo invita nella città dello Stretto per rispondere alle sue domande: «Se non è in grado lo dichiari e rassegni le sue dimissioni».
A dare il via allo scontro tra Messina e Palermo, un comunicato inviato dall’assessore Falcone in replica a precedenti affermazioni da Palazzo Zanca: «Vorremmo ricordare – aveva sottolineato – che i primi interventi di risanamento della città sono iniziati circa due anni fa, nell’ambito del cantiere, voluto dal Governo Musumeci, per la costruzione della nuova via don Blasco, necessaria al decongestionamento della città. Inoltre, ormai quasi tre anni fa, la Regione ha stanziato ben 38 milioni e 500mila euro recuperando fino all’ultimo centesimo i Fondi della legge 10/90 sul risanamento, così come da impegno assunto dinanzi al Consiglio comunale. Malgrado tali stanziamenti, purtroppo attendiamo ancora dal Comune e dalla società Arisme, ente finanziato dalla Regione ma controllato dal Comune, quei progetti che ci consentiranno di usare tali risorse».
Tali dichiarazioni non sono andate giù alla Giunta, che ha risposto prima tramite una nota firmata dall’assessore al Risanamento, Salvatore Mondello, e dal presidente di Arisme, Marcello Scurria, e adesso tramite un lungo comunicato del vicesindaco.
Pubblichiamo, di seguito, la replica del vicesindaco Carlotta Previti all’assessore regionale Marco Falcone:
- «Il progetto di San Giovannello? Le famose palazzine dello IACP mai completate costruite negli anni ’90 e da allora rimaste un’incompiuta a causa di lungaggini burocratiche e contenziosi mai saputi sbloccare dalla Regione. Queste non c’entrano con il risanamento.
- La demolizione delle Case D’Arrigo? Si è potuta realizzare solo grazie alla riprogrammazione dei fondi del PON METRO. Fu uno dei primi atti straordinari di questa giunta: nel luglio 2018 fu rappresentato il problema all’Agenzia di Coesione che nell’agosto del 2018 autorizzò, con una lungimiranza encomiabile, la nostra straordinaria riprogrammazione! E se non l’avessimo fatto oggi non avremmo potuto spendere neanche un euro. Non avremmo potuto spendere alcuna somma perché neanche un euro ad oggi è arrivato dalla Regione!
- Le 100 case consegnate dell’IACP? Ci sono voluti oltre 10 anni dalla progettazione per realizzarle e sono state consegnate soltanto grazie a questa Amministrazione che è riuscita a fare luce su graduatorie e beneficiari.
- Fondi Legge 10/90: il 14 maggio 2021 con nota n. prot. 133966 ho inoltrato formale richiesta al Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale affinché il futuro Commissario Straordinario di Governo, il Prefetto di Messina, potesse disporre, direttamente in contabilità speciale, delle risorse finanziarie di cui l’amministrazione risulta già beneficiaria in forza di disposizioni normative e provvedimenti tra cui la L.R. 10/90 (così come prevede il D. L. del 44/21 al comma 10 art. 11 ter). Il Commissario di governo per il risanamento, dopo averla da me ricevuta con n. prot. 146917 del 28.05.2021, l’ha inoltrata sia a lei che all’Assessore Armao al fine di conoscere l’esatta quantificazione dei residui non spesi di cui alla L.R. 10/90. Dopo oltre 4 mesi mesi ancora nessuna risposta e perché non risulta concluso da parte degli uffici regionali l’iter di accertamento? Eppure quest’amministrazione ha effettuato una ricognizione dei finanziamenti con Deliberazione di Giunta n° 420 del 9 agosto 2018 che non è mai stata smentita dalla Regione. Il totale dei residui non spesi sulla L.R. 10/90 ammonterebbe ad un totale di € 58.905.953,49 e ad oggi l’Ass.to Reg.le con D.D.G. 000705 e 000706 del 12.04.2019 ha stanziato solo la somma di € 9.653.773,42. Ci tengo a precisare che di questa somma non un solo euro è stato ancora trasferito. È consapevole che tali ritardi impediscono la determinazione esatta delle risorse finanziarie da far confluire nell’apposita contabilità speciale intestata al Commissario straordinario per la predisposizione del piano degli interventi previsti dal comma 1 dell’art. 11 ter del D.L. n. 44/21?
- Può spiegare perché non risulta ancora deliberato l’impegno dell’importo di 40.000.000,00 euro a valere sui fondi del Piano di Azione e Coesione – Programma Operativo Complementare (POC) 2014/2020 cosi come previsto dallaLegge finanziaria n. 8/2018 art. 99 comma 6?
- Perché nel corso della riunione effettuata in data 9 luglio 2021 con i rappresentanti del Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, ha dichiarato la disponibilità di 22.000.000,00 euro a valere sulla L.R. 10/90? Oggi invece dice che sarebbero 38 milioni? Ma perché tanta approssimazione perché giocate con i numeri?
- Il progetto pilota della città Metropolitana di Messina finanziato sul Bando “Qualità dell’Abitare” ha una previsione finanziaria di 97.500.000,00 euro e un cofinanziamento di 20.142.092,76 euro ex Legge regionale 10/90 (Delibera di Giunta Regionale n.144/2021)? Queste somme le ha ricomprese nei fantomatici numeri dati a caso?».
Sul progetto pilota per il bando “Qualità dell’abitare”
Proprio su quest’ultimo punto, il progetto pilota redatto per partecipare al Bando ministeriale “Qualità dell’abitare”, si concentra poi il vicesindaco Carlotta Previti: «Un’ultima cosa voglio ricordarla a proposito di questo progetto esecutivo pilota – sottolinea. Lo abbiamo fatto noi, con i nostri tecnici, dovevate solo inoltrarlo sulla piattaforma del Bando “Qualità dell’Abitare” e potevate presentarlo riscattandovi da anni di inerzia sul tema risanamento. Perché incredibilmente il giorno della scadenza 15 aprile 2021 non avevate ancora presentato l’istanza? Lei dichiarò pubblicamente che non era possibile presentarlo perché era incompleto! Meno male che non ci siamo fidati del suo giudizio e siamo andati avanti lo stesso presentandolo attraverso la Città Metropolitana. Ne è prova che quando è stata inoltrata come Città Metropolitana la piattaforma ha accettato immediatamente la stessa istanza».
«Caro On.le Falcone – prosegue – lo sa che il nostro progetto è arrivato primo in tutta Italia ed è quello stesso che lei aveva definito incompleto! Affermando anche che l’istanza era stata rifiutata per errore della piattaforma ministeriale! L’istanza inoltrata dalla Regione è stata rifiutata perché la piattaforma non consentiva di inoltrare più di tre proposte come previsto dal bando. E voi ne avevate presentate già tre di cui due fotocopia e non c’era più posto per quello di Messina».
«La cosa più sconcertante però – conclude – caro On.le Falcone sa qual è? Che dei tre progetti che avevano reso impresentabile il Progetto di Messina ben due progetti sono stati dichiarati inammissibili e non sono presenti nella graduatoria definitiva! Che bella figura che avete fatto 2 progetti su 3 presentati dalla Regione Siciliana inammissibili. Grazie Assessore alla nostra Città ed al nostro territorio meno male che ci pensiamo noi. I nostri quattro progetti sono tutti in graduatoria per un totale di oltre 170 milioni di euro e di questo certo non dobbiamo ringraziare Lei e la Regione Siciliana».
«La invito pubblicamente a venire a Messina a rispondere alle mie domande»
In conclusione, il vicesindaco Previti invita l’assessore regionale a venire a Messina per rispondere alle sue domande: «Quanti errori, quante inesattezze, quanta approssimazione caro Assessore. Ha dimostrato ancora una volta di non avere nessun amore per questa città, e io non tollero più nessun errore e mistificazione sul tema risanamento sul quale mi sono battuto fino a quando non è stato approvato il DecretoLegge del 01/04/2021 – N. 44 – Art. 11 ter che conferisce i poteri speciali ad un Commissario di Governo».
«Adesso – conclude – la invito pubblicamente a venire a Messina ed a rispondere alle mie domande perché la sua carica le impone di dare una risposta davanti a tutti. E se non è in grado lo dichiari e rassegni le sue dimissioni».
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