Messina, una “shopping card” tra gli aiuti alle famiglie: la proposta

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Rivedere i requisiti per l’ottenimento della Messina Family Card, creare una “shopping card” da spendere nei negozi della città e coinvolgere maggiormente il Consiglio Comunale prima di prendere le decisioni: sono queste le richieste inoltrate dal consigliere comunale Libero Gioveni al sindaco Cateno De Luca in merito alle misure economiche che verranno varate per sostenere i messinesi in questa nuova fase della lotta al coronavirus.

Dalla riattivazione della Messina Family Card al sostegno per il pagamento dell’affitto e delle bollette, la Giunta comunale ha deciso di rimettere in campo le misure economiche varate la scorsa primavera per sostenere le famiglie maggiormente colpite dalla crisi causata dal coronavirus. A queste potrebbero aggiungersene altre, come un buono per i ristoranti e degli aiuti per le associazioni culturali e i lavoratori dello spettacolo.

L’esponente di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, chiede però al Primo Cittadino alcuni correttivi e un maggior coinvolgimento del Consiglio Comunale: «Non è pensabile – scrive il consigliere – invocare l’intervento del Civico Consesso solo per mettere una “pezza” con le votazioni sule ratifiche urgenti delle variazioni di Bilancio e non chiamarlo in causa nelle scelte rivolte alla cittadinanza».

Al di là della questione inerente il dialogo tra le due istituzioni, il Consigliere Comunale evidenzia quelle che secondo lui sono state delle falle nella strategia approntata dalla Giunta De Luca: «Ritengo – sottolinea Gioveni – che alcune sfumature nella scelta dei requisiti per la Messina Family Card vadano rivisti; per esempio non ritengo giusto che vengano considerate come reddito le circa 290 euro di invalidità civile che spesso hanno impedito a molte famiglie di ricevere questo importante sostentamento economico, così come, di contro, credo sia giusto approfondire i motivi delle numerosissime rinunce che in atto ci sono da parte di chi in queste settimane è stato chiamato a lavorare nei cantieri di servizio».

«Inoltre – aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia – occorre ancora procedere al rimborso delle utenze relative ai mesi di maggio e giugno che, nonostante siano state annunciate all’epoca, sono rimaste lettera morta, per non parlare del rimborso degli affitti ancora in alto mare; così come credo che le procedure amministrative che vanno dalla presentazione delle istanze alla loro effettiva liquidazione dovranno essere gestite meglio e in maniera più celere».

Al di là di questi “correttivi”, il consigliere Libero Gioveni propone di inserire tra gli aiuti alle imprese e alle famiglie anche una sorta di “shopping card”. Questa, spiega «permetterebbe e vincolerebbe gli aventi diritto a spendere una parte dei sussidi in quei negozi o attività commerciali che in questi mesi hanno avuto un nettissimo calo del loro fatturato, al fine di far ricircolare la moneta un po’ in tutti gli altri settori del commercio e non soltanto in quelli alimentari».

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