Piano TARI 2022, Musolino accusa il Consiglio Comunale: «Bieche manovre politiche»

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A MessinaServizi Bene Comune 140 lavoratori in sospeso per colpa della Giunta De Luca? L’ex assessore Dafne Musolino replica alle accuse del segretario di Uiltrasporti, Michele Barresi, e le rivolta puntando il dito contro il Consiglio Comunale: «Siamo in attesa che il Consiglio Comunale calendarizzi la discussione per l’approvazione del Piano Tari 2022». Piano in cui, dice l’esponente della Giunta De Luca, è compresa la proroga dei contratti dei dipendenti in questione.

Nelle scorse ore, il segretario di Uiltrasporti Messina, Michele Barresi, aveva accusato la Giunta De Luca di avere, con le proprie dimissioni, lasciato in sospeso 140 lavoratori a tempo determinato della MessinaServizi Bene Comune in attesa di una proroga del contratto. Non è tardata la risposta dell’ex assessore alle Politiche Ambientali, che attacca Barresi e getta le colpe sul Consiglio Comunale. In estrema sintesi, Dafne Musolino replica che la proroga del contratto c’è, perché è stata prevista dalla Giunta, ma rientra nel Piano Tari 2022 che deve ancora essere votato dall’Aula.

Contratti dei lavoratori di MessinaServizi, Musolino: «Proroga deliberata dalla Giunta»

«Al distratto, e sempre opportunamente (per lui) smemorato segretario generale Barresi – scrive in una nota l’ex assessore Dafne Musolino –, rammentiamo che già nel mese di gennaio 2022 il Comune di Messina, Socio Unico della Messina Servizi, rappresentato dall’Assessore alle Politiche Ambientali e rapporti con la Messina Servizi, avv. Dafne Musolino, aveva deliberato nell’assemblea la proroga dei contratti dei n. 140 lavoratori fino alla naturale scadenza, con l’obiettivo della loro stabilizzazione, confermando un impegno che era stato assunto già nello scorso mese di luglio 2021 allorquando, pur di salvare il posto di lavoro di questi lavoratori, lo stesso Sindaco De Luca adottò, con propria determina, il Piano Tari 2021, che era stato bocciato dal Consiglio Comunale per bieche manovre politiche a discapito dell’efficienza del servizio e dell’interesse della stessa collettività».

Il Piano Tari 2022

La proroga dei contratti, spiega quindi Musolino, dipende dall’approvazione del Piano Tari 2022: «Barresi – prosegue – è perfettamente a conoscenza del fatto che il PEF 2022 della Messina Servizi è stato trasmesso alla SRR Messina Area Metropolitana nei primi giorni di febbraio e, dopo avere ottenuto l’approvazione tecnica da parte dell’Ente di controllo territoriale, il Dipartimento dei Servizi Tributi, unitamente a quello dei Servizi Ambientali, ha formato e trasmesso la Delibera per l’approvazione del Piano Tari 2022 al Collegio dei revisori dei Conti, che ha espresso parere favorevole. Dal mese di febbraio, dunque, siamo in attesa che il Consiglio Comunale calendarizzi la discussione per l’approvazione del Piano Tari 2022, dotando la Messina Servizi delle risorse necessarie per procedere alla stabilizzazione dei lavoratori».

«Al segretario Barresi, quindi – aggiunge Musolino –, consigliamo vivamente di interpellare il Consiglio Comunale sulle ragioni per le quali proprio oggi il civico consesso ha approvato il previsionale 2023 senza approvare il Piano Tari, la cui spesa è ovviamente ricompresa nel Bilancio di Previsione».

«Ci auguriamo – conclude l’ex Assessore della Giunta De Luca – che la mancata discussione nella seduta odierna del Piano Tari 2022 non costituisca l’ennesima espressione delle bieche manovre politiche di cui si è reso autore questo Consiglio Comunale, che più volte ha dimostrato di non tenere in alcun conto i diritti dei lavoratori del comparto rifiuti e che stavolta, secondo quanto ci è stato fatto intendere, attenderebbe una ipotetica proroga al termine del 30 aprile per l’approvazione del Piano Tari 2022 con l’unico ed evidente obiettivo di abbandonare i lavoratori al loro destino e mettere in crisi il servizio di raccolta differenziata. Una simile azione, oltre alla efferata scelleratezza politica, dimostrerebbe ancora una volta la spietata natura di alcuni consiglieri comunali sulla quale gli elettori non mancheranno di esprimere il loro giudizio con il prossimo voto di giugno».

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