Per Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti esistono accorintiani di prima e di seconda ora, e sono proprio quest’ultimi a governare una città che sembra ormai divisa tra onesti e disonesti, lontana anni luce dall’idea di cambiamento con cui Sturniolo e Lo Presti erano approdati tre anni fa in Consiglio Comunale. E proprio in aula consiliare i due ormai ex esponenti del civico consesso questa mattina hanno comunicato l’ufficialità delle proprie dimissioni. Una decisione maturata nel tempo, divenuta concreta dopo gli ultimi risvolti giudiziari e politici legati all’operazione Matassa.
Nel discorso di congedo di Sturniolo e Lo Presti non sono mancate precisi attacchi all’amministrazione comunale e in special modo al sindaco Accorinti. “Il fatto che il consigliere Paolo David sia attualmente in carcere – ha spiegato Nina Lo Presti – non significa che Accorinti sia il migliore di tutti, anzi ha torto in tutto. Quando si è insediato a Palazzo Zanca ha messo da parte le forze pulite che l’avevano sostenuto per i veri ideali di cambiamento. Oggi il terreno di scontro è abitato da chi pensa che il voto si compri e da chi cerca di capire che il voto non è oggetto di scambio. Ma nessuno è esente da colpe, oggi il Consiglio va avanti con una presunzione di colpevolezza e ha ormai perso la fiducia della cittadinanza. Dopo tre anni è arrivato il momento di fare un bilancio e ci siamo resi conto che il nostro percorso non ha più senso. Non si può approfittare di un vuoto politico , ma comprendere che è venuta meno la fiducia tra politici ed elettori. La nostra opposizione non ha più senso, dovremmo dimetterci tutti e spero che il nostro gesto abbia un effetto moltiplicatore”.
Tante le porte trovate chiuse dagli ex esponenti del Gruppo Misto. “In questi anni – continua Nina Lo Presti – abbiamo cercato di far luce su innumerevoli vicende come Atm, dirigenza di Palazzo Zanca, Piano di riequilibrio. Ci siamo rivolti a tutte le istituzioni possibili senza però ricevere mai risposta neanche sul commissario regionale Lauricella che dovrebbe andare su ‘Chi l’ha visto?’. Non abbandoniamo la nave, ma un Consiglio che continua a suonare come l’orchestra del Titanic. Non sappiamo più chi sono i nostri avversari, chi sta governado la città? Siamo disarmati”.
Lo Presti sottolinea anche il contesto cittadino che talvolta è complice di un sistema malato. “Non bisogna condannare solo la politica, ma anche una città propensa alla corruzione. Il massimo degrado si raggiunge quando c’è gente il cui voto vale un pacco di pasta”.
Sullo stesso tenore, Luigi Sturniolo. “Non ha più senso rimanere qui, proseguiremo la nostra attività da semplici cittadini. Si è scritto un futuro a noi estraneo, Messina potrà continuare a galleggiare per altri due anni con Eller che presenterà in extremis atti amministrativi che poi saranno votati dalla solita maggioranza risicata. Ci troviamo di fronte a una Giunta commissariata e a un Consiglio delegittimato. Non ci è stato consentito di amministrare, Accorinti ha messo da parte quella fazione che aveva originato il suo percorso e non era certo formata da chi c’è adesso. Il Sindaco è ubriacato dal suo egocentrismo e non sa dove sta andando e dovrebbe essere il primo a dimettersi che attualmente rappresenta il nulla politico in ostaggio di altre forze”.
Andrea Castorina
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