È stato siglato oggi a Messina il protocollo d’intesa tra l’Agenzia Nazionale per i Giovani e l’Università degli Studi di Messina, con l’obiettivo di proseguire il percorso di implementazione e integrazione degli strumenti in favore dei giovani.
Il protocollo, finalizzato a sostenere, nel territorio messinese, la promozione degli strumenti che l’Europa mette a disposizione dei giovani, rientra nelle specifiche linee di attività dell’Agenzia tese a veicolare il più possibile la corretta informazione e formazione su Erasmus+ dando a tutti i giovani italiani la possibilità di conoscere i meccanismi per accedere ai fondi comunitari.
«Oggi è stato fatto un ulteriore passo in avanti nel processo di integrazione tra educazione formale e non formale che l’Agenzia ha intrapreso da tempo» dichiara Giacomo D’Arrigo, direttore generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani.
«Tali iniziative ─ prosegue ─ danno forza alle attività dell’Agenzia e sono un grandissimo supporto sul territorio finalizzate a dare dimostrazione costante della nostra presenza e attenzione al mondo dei giovani. Il nostro impegno ha un obiettivo preciso: seguire le future generazioni nel loro percorso di apprendimento, formale e non, al fine di dare maggiori occasioni per migliorare la loro occupabilità».
«La sinergia tra l’Università di Messina e l’Agenzia Nazionale per i Giovani ─ ha sottolineato il professor Navarra, rettore dell’Università di Messina ─ è un legame per noi “naturale” che rafforza la posizione del nostro Ateneo in una rete internazionale, segno di vitalità e apertura alle nuove sfide del mondo della ricerca e del lavoro. Con la sigla dell’accordo odierno contribuiamo a fornire ai giovani nuove possibilità di interazione con una realtà che non può più essere ristretta all’interno di confini localistici».
«Accanto alle figure classiche – ha concluso il professor Ninni Germanà – nel mondo del lavoro si stanno imponendo nuove figure professionali ed è soprattutto attraverso esperienze di studio internazionali che i nostri studenti potranno formarsi in tal senso».
(146)