Si è svolta stamane nella Sala Senato dell’Ateneo una conferenza stampa, durante la quale sono stati illustrati gli elementi che hanno permesso all’Università di Messina di adottare il bilancio unico di previsione per il 2014, approvato venerdì scorso all’unanimità dal Consiglio di amministrazione.
All’incontro hanno preso parte il Rettore, prof. Pietro Navarra; il Prorettore vicario, prof. Emanuele Scribano; il Prorettore alla Gestione delle risorse finanziarie, prof. Michele Limosani; il Delegato con gestione al passaggio al bilancio unico, prof.ssa Daniela Rupo; il direttore Generale, prof. Francesco De Domenico.
«Siamo riusciti ad approvare il bilancio nei tempi che avevamo stabilito lo scorso dicembre — ha detto il prof. Navarra — quando avevamo deliberato una gestione provvisoria, in attesa dell’approvazione del bilancio unico». «L’ammontare complessivo — ha continuato il Rettore — è di 335 milioni di euro, 80 dei quali sono gestiti dai Centri autonomi di spesa. Abbiamo mantenuto le entrate contributive degli studenti nella stessa misura di quelle dello scorso anno ed, inoltre, quest’anno intendiamo intraprendere una seria lotta all’evasione, che stimiamo si aggiri attorno al 15-20% . Per quanto riguarda le spese, invece, sono stati potenziati i dottorati di ricerca in quanto l’Ateneo vuole investire molto nella formazione post-laurea e anche le spese per l’internazionalizzazione sono state incrementante, perché nessuna Università può prescindere da importanti investimenti in questo settore. Sono, quindi, stati potenziati gli Erasmus (sia per studenti che per docenti) e saranno investiti 300.000 euro l’anno per progetti internazionali di formazione e ricerca in area medica e non, nei quali vorremmo coinvolgere in futuro le altre Università siciliane e chiedere poi un co-finanziamento alla Regione».
Il prof. Limosani, dal canto suo, ha ricordato che i progetti strategici erano già incardinati nella programmazione dell’Ateneo, ma che sono stati rafforzati. L’auspicio è quello di trovare nuove risorse, già nel corso dell’anno.
«Il bilancio unico – ha detto il prof. De Domenico – significa anche un cambio di mentalità e quest’anno saremo chiamati a un’ulteriore sfida con il passaggio al regime di contabilità economico-patrimoniale, a partire dal 1º gennaio 2015. Il bilancio è stato redatto con rigidi criteri di prudenza, quindi tagli drastici in sede previsionale, ma anche potenziamenti come ad esempio nel settore dei servizi agli studenti, servizio di pulizia e biblioteche».
La prof.ssa Rupo, infine, ha detto che il bilancio unico di previsione rappresenta uno strumento di programmazione all’interno del quale sono state valutate le risorse disponibili, al fine di potenziare i servizi laddove risultavano carenti. L’introduzione del bilancio unico, inoltre, è una risposta positiva che consentirà di attenuare il trauma derivante dalla adozione di un nuovo sistema contabile.
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