La Cooperativa Sociale “Obsalav”, la Cooperativa Sociale “Insieme nel 2000” e l’Associazione socio-culturale “I Giovani del Pirandello” presentano a Messina e Milazzo lo spettacolo teatrale Ognunu c’à so storia, regia di Fabio la Rosa e Giovanna Manetto, sceneggiatura e testi di Titti Mazza.
Lo spettacolo si terrà a Messina il 15 giugno, alle 18.30, al Palacultura, e il 23 giugno, sempre alla stessa ora, al Teatro Trifiletti, di Milazzo.
Si tratta di uno spettacolo teso alla valorizzazione e integrazione di ragazzi davvero “speciali” nell’arte della recitazione e della creatività. Un cast che vede coinvolte 40 persone diversamente abili impegnate nel corso dell’anno in tre distinti laboratori: uno scenografico, uno artistico-decorativo e uno teatrale. L’evento conclude il percorso promosso dal Progetto “Artistica-Mente”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità.
Saranno evidenti sul palco le scenografie realizzate nel laboratorio del Centro ludico “Il Sorriso” gestito dalla Cooperativa Obsalav e gli oggetti decorativi di scena realizzati da “Il nostro Laboratorio di Jolanda” della Cooperativa “Insieme nel 2000”.
A calcare il palco i ragazzi del Laboratorio teatrale “Diversi Talenti”, da anni inseriti in un percorso socio-educativo, che dal 2011 porta in scena diverse opere ottenendo importanti riconoscimenti e promosso dall’Associazione “I Giovani del Pirandello”.
«Erroneamente pensiamo d’essere liberi di poter scrivere senza condizionamenti le pagine bianche del libro della nostra vita ma non è così. Ciascuno porta in sé, uno scrigno dove vivono nascosti i retaggi di un’educazione familiare, ambientale, sociale che saranno determinanti nelle nostre scelte e da qui l’origine della diversità interiore». A spiegarlo è l’autrice Titti Mazza che nel presentare la trama dello spettacolo (in tre atti) sottolinea come «tutto ciò sia rappresentato dal personaggio principale di questa commedia: Maruzza. La sua forza, i suoi desideri inespressi, le sue debolezze e nostalgie sono messi così a nudo, anche se occorrerà del tempo per capirlo».
«”Artistica-Mente” ─ spiegano gli educatori coinvolti nei laboratori ─ ha rappresentato un luogo simbolico in cui fare esperire emozioni e consolidare legami fiduciari, legami tesi verso un processo integrativo che nel suo complesso non può essere limitato alla somma di storie e attività ma guarda con fiducia a questa esperienza unitaria che ha permesso di arricchirsi vicendevolmente sia sul piano operativo che sul piano delle metodologie di accompagnamento e cura dei ragazzi presi in carico».
«L’augurio che ci sentiamo di farci, in quanto protagonisti di questa esperienza – sono le parole di Ninni Stillone Valentini, presidente di “Insieme nel 2000” ─ è che attività portate avanti con impegno da progetti come “Artistica-Mente”, trovino nella città il sostegno necessario perché diventino prassi consolidate tra le azioni proprie di una comunità che guarda con interesse alla cultura inclusiva, una cultura propensa a favorire il potenziale di ciascuno attraverso l’arte e la multiforme capacità creativa che da essa prende ispirazione».
«Ciò che rappresenterà il successo di un progetto pensato proprio per creare rete e sinergia nel territorio – sottolinea Ciccio D’Amico, presidente di Obsalav – sta nella capacità di sensibilizzare quanti sono chiamati a garantire l’integrazione sociale di chi vive una particolare condizione di fragilità. Ci preme ricordare prima di tutto a noi stessi che le frontiere dell’integrazione sono spesso di tipo culturale e mentale. In questo spettacolo c’è molto di tutto questo ma soprattutto la storia di ciascuno dei ragazzi che ha permesso di realizzarlo sia sul palco che dietro le quinte».
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