Il “Piemonte” è salvo, ma i dubbi restano

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A prescindere da come andrà a finire, il 7 ottobre 2015 si può ormai considerare una data storica per l’ospedale “Piemonte”. Nella giornata di ieri, infatti, l’Ars ha votato favorevolmente il ddl che prevede l’accorpamento del nosocomio di viale Europa con il Neurolesi. Una scelta obbligata per mantenere in funzione l’importante presidio ospedaliero, bypassando il decretto Balduzzi finalizzato a rimuovere i doppioni nel settore sanitario. Il “Piemonte”, seppur sotto mentite spoglie, continuerà a vivere. Tuttavia, occorrerà capire le modalità con cui ciò avverrà.

Intanto c’è chi fa festa. Questa mattina, i deputati Picciolo, Formica, Germanà, Greco e Rinaldi, firmatari insieme a Grasso del disegno di legge sull’accorpamento Piemonte – Ircss, hanno incontrato la stampa nella sala Commissioni di Palazzo Zanca. Una conferenza organizzata per celebrare il traguardo raggiunto, tentando di sgomberare il campo da dubbi e incertezze. “Secondo il decreto Balduzzi – spiega Santi Formica –  il Piemonte doveva chiudere. Siamo partiti da qui, intraprendendo un percorso finalizzato a salvare un ospedale fondamentale per la città. Dopo aver scartato soluzioni non previste dalle legge, abbiamo individuato quella che era l’unica alternativa alla chiusura: l’accorpamento con l’Ircss. Stiamo salvando un ospedale per acuti non solo per l’emergenza – urgenza. E con esso sarà mantenuto in funzione il pronto soccorso generale che potrà essere gestito tramite una convezione tra Neurolesi e aziende sanitarie pubbliche”.

E il leader dei Dr Picciolo inizia già a guardare oltre, forse con l’intenzione di mettere nel mirino le prossime amministrative. “Abbiamo realizzato – spiega – quello che ci eravamo prefissati mesi fa nonostante la sfiducia di molti. E’ un traguardo che dividiamo con l’intera città e per il quale ringraziamo l’assessore Gucciardi.  Questo tipo di coesione servirà per cambiare Messina con onestà e serietà. Vogliamo voltare pagina, concentrandoci sulla zona falcata e sulla possibile chiusura della Banca d’Italia”.

Secondo il deputato Ncd Nino Germanà si è assistiti alla vittoria della vera politica. “L’operazione che ci ha condotto a questo risultato è stata trasversale. Abbiamo messo da parte il colore politico, unendo le forze per una battaglia da cui Messina è risultata vincitrice. Un segnale per il prossimo futuro, un passo avanti della politica del fare”. Germanà non risparmia critiche a Valentina Zafarana, che sulla vicenda ha sempre mantenuto posizioni opposte. “Unica nota dolente il Movimento Cinque Stelle – precisa Germanà – è stata fatta una polemica sul cambio di denominazione dettato invece da un’esigenza normativa. Posizione strumentale di chi è privo di argomenti per controbattere”.

Intanto tra poche ore davanti l’ingresso dell’ospedale Piemonte si radunerà un corteo di protesta composto da associazioni, movimenti politici e sindacati. Segno evidente che il clima sulla vicenda rimane ancora teso.

Andrea Castorina

 

 

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