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Messina, riapre Piazza del Popolo dopo i lavori (e torna la polemica): «Troppi interrogativi»

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Taglio del nastro questa mattina a Messina per la conclusione dei lavori di restyling di piazza del Popolo (o Lo Sardo). Il progetto, e il risultato, però non convincono tutti e si rinfocola la polemica nata già nei mesi scorsi. A scagliare la prima pietra, oggi, sono alcuni consiglieri della IV Municipalità: «C’è da chiedersi – scrivono in una nota – cosa ne avrebbe pensato l’architetto Ernesto Basile, autore del progetto originario di una delle più importanti piazze della città, realizzato in piena ricostruzione nel 1925, di cui oggi resta un lontano ricordo».

Si è svolta questa mattina, a Messina, la presentazione della riqualificata piazza Lo Sardo, dove si sono conclusi nei giorni scorsi i primi dei lavori previsti dal progetto del Comune. Successivamente si procederà con il restyling che riguarderà, invece, la zona dei portici. Sin dalla presentazione dell’idea portata avanti dall’Amministrazione, sono nate però diverse polemiche, con proposte alternative, come quella del Comitato Avignone, che però sembra siano state escluse dalla Giunta comunale.

A poche ore dalla riapertura arriva la nota dei consiglieri della IV Circoscrizione Renato Coletta, Mariacristina Costanzo, Gabriele Ferrante e Gianmarco Luzza, che pongono alcuni interrogativi alla Giunta Basile: «I soldi pubblici sono stati spesi in modo funzionale alle necessità? – scrivono. Proposte di modifiche al progetto realizzato, frutto di studi di fattibilità di architetti e ingegneri, sono stati presi in considerazione dall’Amministrazione in quanto espressione della volontà della comunità?».

I quattro consiglieri contestano in particolare uno scarso coinvolgimento dei cittadini nel progetto: «Nessun concorso di idee – sottolineano –, scarso coinvolgimento dei cittadini, men che meno nessuna considerazione dell’operato della IV Municipalità che, a tempo debito ha trattato l’argomento nell’apposita commissione di studi, coinvolgendo anche l’associazione “Largo Avignone”, da anni preoccupata per le sorti della Piazza. Insomma, i risultati lasciano scontenti praticamente tutti».

Per Coletta, Costanzo, Ferrante e Luzza: «L’effetto cromatico e tattile determinato dalla coesistenza di materiali lapidei esistenti (porfido), con quelli innestati di pietra lavica composita dà un effetto visivo discutibile; non è stato previsto un nuovo impianto di illuminazione dei portici e quello presente, caratterizzato da plafoniere moderne, non è in armonia con la storicità della piazza. Inoltre non è stata prevista la realizzazione di un impianto di video sorveglianza, indispensabile per la prevenzione degli atti criminosi, purtroppo frequenti nella piazza».

Altro tema, quello dell’accessibilità: «Gli scivoli per le persone con disabilità – aggiungono – non sono presenti in tutti gli attraversamenti pedonali e quelli presenti non appaiono adeguati alla normativa vigente. Attualmente non sono state ancora ripristinate le strisce pedonali della piazza, ormai pericolosamente sbiadite, ed alcuni grossi ciglioni risultano staccati dal marciapiede».

«C’è da chiedersi – concludono Coletta, Costanzo, Ferrante e Luzza – cosa ne avrebbe pensato l’architetto Ernesto Basile, autore del progetto originario di una delle più importanti piazze della città, realizzato in piena ricostruzione nel 1925, di cui oggi resta un lontano ricordo».

 

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