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Un referendum sul Ponte sullo Stretto? La Lega: «Fuori luogo, opera prioritaria per il Sud»

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Botta e risposta tra consiglieri comunali. Il tema? Un ipotetico referendum consultivo riguardante il Ponte sullo Stretto di Messina. L’idea non convince gli esponenti della Lega in Consiglio, Giuseppe Villari e Amalia Centofanti: «È veramente fuori luogo, soprattutto nell’interesse dei cittadini».

Mentre il Governo Meloni incassa la fiducia sul Decreto Ponte alla Camera dei Deputati e attende il voto finale sul provvedimento, che poi passerà al Senato della Repubblica, a Messina continua il dibattito anche all’interno di Palazzo Zanca.

Nella giornata di ieri, infatti, i consiglieri comunali Libero Gioveni (Fratelli d’Italia) e Felice Calabrò (Partito Democratico) hanno lanciato la proposta di un referendum consultivo sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, per coinvolgere direttamente i cittadini.

A replicare, oggi, sono gli esponenti della Lega Giuseppe Villari e Amalia Centofanti: «Abbiamo sentito di tutto sui referendum: divorzio, finanziamento pubblico dei partiti, ergastolo, aborto, nucleare, droga, caccia e tanto altro – scrivono in una nota. Ma, francamente, pensare di farne uno relativamente a un’opera prioritaria per lo sviluppo socio-economico del Sud e che anche l’Europa considera strategica, è veramente fuori luogo, soprattutto nell’interesse dei cittadini. La realizzazione del Ponte sullo Stretto era nel programma elettorale del centrodestra votato dagli italiani. Il referendum per noi è soltanto quello del 25 settembre che ha legittimato questo governo».

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