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Un “Appello-manifesto per le città metropolitane”: sei punti da mettere in evidenza

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città metropolitaneMaurizio Bernava segretario Cisl Sicilia e Michele Limosani economista, prorettore dell’Università Messina, sono i primi firmatari di un “Appello-manifesto per le città metropolitane”. Il documento in sei punti focalizza l’attenzione sul rilancio economico del Paese «che sarà necessariamente trainato dalle città metropolitane nate nel mondo occidentale e in tutta Europa — si legge in primo luogo — per dare un governo alle realtà urbane che per la complessità delle relazioni economiche, sociali e demografiche e per l’interdipendenza dei sistemi produttivi, mettono in rete diversi territori comunali».

Per ricordare l’importanza dell’istituzione delle città metropolitane per la Sicilia, al secondo punto del manifesto, si evidenzia che: «Le città metropolitane sono considerate dall’Unione Europea come l’organismo territoriale prioritario cui destinare rilevanti risorse finanziarie. Le città di Messina, Catania e Palermo, quindi se l’Ars approverà l’istituzione delle città metropolitane anche nella nostra Regione, potranno entrare a far parte del “C15”, cioè il Club delle 15 città metropolitane italiane. Un club ristretto e selezionato che, nel dialogo diretto con il governo nazionale e la commissione europea, sarà chiamato a definire le linee strategiche e progettuali sulle quali impegnare le future risorse finanziarie europee dei Pon, dell’Agenda Urbana e della programmazione regionale a valere sui fondi Po-Fers».

Se la Sicilia venisse esclusa dalle città metropolitane — sottolinea invece il terzo punto —  ciò «impedirà alle tre città dell’isola di creare rilevanti posti di lavoro e di attrarre consistenti investimenti privati con moltissimi giovani che saranno condannati a perpetuare l’attuale status di disoccupati, incentivando il gravissimo fenomeno della fuga dei cervelli».

Il quarto punto si sofferma su quelle che dovranno essere le competenze ad esse attribuite in materia di mobilità, del ciclo integrato dei rifiuti, dell’uso e della valorizzazione del territorio e dello sviluppo economico.

«La Regione Sicilia, in forza della sua speciale autonomia — si legge al quinto punto del documento —, ha la possibilità di procedere all’istituzione delle tre città metropolitane, Palermo, Catania e Messina, alla perimetrazione degli ambiti delle città, tenendo conto della complessità delle relazioni economiche, sociali e demografiche che lega i comprensori, alla definizione delle funzioni e delle competenze, distinguendo tali funzioni da quelle dei liberi consorzi, evitando così la miope ed inutile contrapposizione tra città metropolitane e liberi consorzi».

«Facciamo appello a tutti i siciliani, alle forze sociali, rappresentanze imprenditoriali, ordini professionali — concludono i firmatari —, a sottoscrivere questo documento e invitiamo i parlamentari regionali a cogliere l’opportunità della prossima approvazione dell’art.7 del disegno di legge in discussione all’Ars per istituire le città metropolitane di Catania Messina e Palermo, affinché si eviti il suicidio territoriale per questi territori e la condanna per la Sicilia ad essere sempre di più la periferia dell’Europa».

Tra gli altri, hanno sottoscritto il manifesto anche: Leoluca Orlando, sindaco di Palermo; Enzo Bianco, sindaco di Catania; Renato Accorinti, sindaco di Messina; Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo; Rosaria Rotolo, segretario Cisl Catania; Tonino Genovese, segretario Cisl Messina; Giovanni Lazzari, presidente Consulta regionale Ordine architetti; Giuseppe M. Margiotta, presidente Consulta reg. Ordine ingegneri.

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