Cateno De Luca si è dimesso dall’ARS e spiega i motivi del suo indugiare

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Da oggi Cateno De Luca non è più un deputato dell’ARS. Il sindaco di Messina ha pubblicato sulla sua pagina Facebook la ricevuta dell’avvenuta consegna della sua lettera di dimissioni a Palermo. Si chiude, quindi, la danza tra Comune e Regione iniziata a giugno e che tanto aveva fatto discutere, soprattutto negli ultimi giorni quando De Luca aveva reso nota la richiesta di Danilo Lo Giudice, suo successore all’ARS, di rinviare le dimissioni per potersi godere la nascita del suo bambino.

La lettera di dimissioni Cateno De Luca, però, l’aveva già letta a Piazza Unione Europea durante il comizio di domenica scorsa. «Con la presente rassegno le mie dimissioni da Deputato della gloriosa Assemblea Regionale Siciliana avendo scelto di svolgere il ruolo di Sindaco della città di Messina e di Sindaco della città metropolitana di Messina» scrive De Luca che spiega chiaramente i motivi del sui ripetuti rinvii. «Ho indugiato per qualche mese in più nel doppio ruolo di Deputato e di Sindaco, non perché ho voluto approfittare della circostanza che la legge non prevede un termine perentorio per effettuare tale scelta, ma perché avevo la necessità di poter esercitare una incisiva azione di persuasione nei confronti del consiglio comunale – ove non ho alcun consigliere eletto nelle liste a me collegate a causa di un sistema elettorale alquanto balordo che va al più presto corretto – per poter ottenere gli urgenti ed importanti provvedimenti che la città di Messina necessita per uscire dal baratro finanziario nel quale l’abbiamo ereditata».

Insomma, De Luca spiega di aver più volte affermato di essere pronto a sfilarsi la fascia di sindaco e di rimanere parlamentare soltanto per riuscire a dare una scossa al Consiglio Comunale e riuscire ad accelerare i tempi per ottenere i provvedimenti che potrebbero salvare Messina dal rischio dissesto.

«Sono fermamente convinto che Danilo Lo Giudice, giovane Sindaco di Santa Teresa di Riva, che mi sostituirà tra qualche giorno nel Parlamento Siciliano, saprà portare avanti l’azione di difesa degli interessi della Sicilia e dei Siciliani essendo – come me – uno dei tanti figli del territorio che umilmente e con caparbietà sono riusciti ad emergere senza essere figli d’arte o strumento dei poteri forti che ne hanno determinato il successo elettorale».

«Eccomi pronto a mani nude a fare il sindaco di Messina» conclude De Luca, nonostante abbia già affermato che quello a Palermo non è un addio ma un arrivederci. Nella lettera di dimissioni, infatti, ricorda che il suo sogno: «è quello di ritornare nell’Assemblea Regionale Siciliana da Presidente della Sicilia e dei Siciliani».

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  1. Siamo la solita Città incontentabile abbiamo un sindaco per di più anche deputato e non siamo contenti ,chiediamo le dimissioni da deputato , lui una persona molto sensibile aveva accettato anche a malavoglia di continuare ancora un po di tempo fino a quando il suo successore impegnato nella crescita del suo bambino sarebbe diventato adulto , non e giusto comunque adesso il Bravo sindaco di Santa Teresa dovrebbe non diventare più On , ci tiene tanto come da lui detto ad essere in questo solo genitori SE SEI COERENTE CON TE STESSO DOVRESTI SUBITO DIMETTERTI.

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