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Strade dissestate. La proposta di interventi di Cantali

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marciapiede-rialzatoIl Presidente della Settima Commissione Consiliare, Carlo Cantali, ha convocato ieri, 14 novembre, una seduta  per discutere l’annoso problema del manto stradale dissestato in diverse vie della città. Hanno preso parte alla riunione anche l’ingegnere Pizzino del settore mobilità urbana e viabilità e l’ingegnere Costanzo, per la manutenzione strade.

Il problema — scrive in una nota Cantali — «è ormai diventato un’autentica piaga per la città e per i cittadini che quotidianamente rischiano la propria incolumità a causa di vere e proprie voragini formatesi  sull’asfalto o per via della deformazione del suolo, dovuta alle radici degli alberi. Lungo tutta la “Circonvallazione” — ovvero dal Viale Italia a parte della Via Panoramica — il terreno risulta un vero e proprio  campo minato per automobilisti e motociclisti, a causa dei pericolosissimi dossi creati dalle radici. Da qui le centinaia di richieste risarcitorie a seguito di incidenti, che gravano pesantemente sulle casse già esangui del Comune di Messina».

Disagi e pericoli che anche il consigliere comunale Daniela Faranda ha denunciato in diverse occasioni.

«I dirigenti — prosegue la nota di Cantali — hanno evidenziato  l’insufficienza di risorse economiche a disposizione,  considerato che  i fondi ecopass stanziati dall’amministrazione per la sistemazione delle strade dissestate ammontano a circa 800 mila euro, e che invece l’importo previsto per risolvere in maniera adeguata la questione prevede una spesa di circa 6 milioni  di euro».

Nonostante ciò, il presidente della Settima Commissione Consiliare esorta ad agire velocemente per ridare decoro e sicurezza alle strade cittadine. A tal proposito,  verrà infatti presentato dalla Commissione un atto di indirizzo all’amministrazione comunale, nel quale verranno segnalate le vie maggiormente dissestate per stabilire una priorità di intervento, «al fine di evitare disagi alla cittadinanza — conclude Cantali — o, peggio, mettere a rischio quotidianamente la pubblica incolumità».  

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