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Stati Generali, il Comune orientato al Welfare comunitario

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Il 28 e 29 maggio scorsi, alla presenza, nell’arco delle due giornate, di oltre cento partecipanti presso il Palacultura di Messina, gli Stati Generali dei Servizi Sociali hanno portato a termine la seconda tappa del loro programma: la messa a fuoco dei risultati del processo partecipativo che ha raccolto idee, esperienze, proposte e anche critiche di un ampio arco di attori istituzionali, della società civile e del terzo settore.

La finalità che ha accomunato tutti,  quella di riscrivere un nuovo patto per la città, volto alla rifondazione e riorganizzazione di un modello di welfare comunitario, fondato sulla solidarietà e il benessere per tutti e per dare attuazione ai diritti di cittadinanza  e alla piena inclusione sociale dei cittadini più fragili. In due giornate di lavori, a ritmo serrato e senza interruzioni, si sono susseguiti una ventina tra relazioni di esperti, interventi e comunicazioni di gruppi di interesse, a partire dai documenti sottoposti al processo partecipativo instaurato dall’assessorato alle politiche sociali a gennaio e protrattosi per circa tre mesi (attraverso più di 20 incontri con più di 50 organismi portatori di un ampio spettro di interessi).

Di rilevante significato politico è stato il segnale lanciato in questa circostanza dal sindaco, Renato Accorinti, dagli assessori comunali, e dal segretario generale del Comune, Antonio Le Donne, volto ad affermare un metodo di lavoro amministrativo orientato alla integrazione di tutte politiche pubbliche (sociali, educative, ambientali, abitative, ambientali, culturali) nell’ottica della creazione di modello di welfare della cittadinanza, della solidarietà e dei diritti della comunità messinese. La sintesi dei lavori da parte dell’assessore alle Politiche Sociali, Nino Mantineo, ha disegnato  il percorso che da qui in avanti segnerà le linee di indirizzo politico (nel segno dell’integrazione delle politiche per la città) che l’Amministrazione Accorinti nel suo insieme intende seguire per il resto del suo mandato: la stabilizzazione e l’istituzionalizzazione del tavolo concertativo (partecipativo) per la stipula del patto per la città e la creazione di un modello di welfare comunitario.

A tal fine sarà creato un gruppo di lavoro interassessoriale e resa permanente la consultazione con gli organismi del terzo settore; l’istituzione di un osservatorio permanente per le politiche di welfare, per il controllo e la valutazione degli interventi di welfare, con la presenza attiva non soltanto dei soggetti  istituzionali e di rappresentanza (Asp, Università, Ufficio scolastico provinciale, Uffici giudiziari, Imprenditori e Associazioni datoriali, Organizzazioni sindacali, ordini professionali),  ma anche degli organismi del volontariato e del terzo settore; la Riorganizzazione e la rifunzionalizzazione del dipartimento delle Politiche Sociali, mediante l’istituzione della figura del dirigente fisso e a tempo pieno, la creazione di un sistema informativo basato sulle nuove tecnologie, la distinzione dei ruoli tecnici e amministrativi e la fissazione di mete e obiettivi programmatori e gestionali; l’istituzione dell’ufficio del servizio sociale professionale per la realizzazioni degli obiettivi visti dalla legislazione nazionale e regionale di programmazione, gestione, controllo  e valutazione degli interventi e servizi sociali; la creazione dei presidi territoriali (con personale tecnico del dipartimento e la partecipazione di organismi ecclesiali, associazioni di volontariato e di promozione sociale) per l’accesso facilitato ai servizi, l’ascolto delle domande e dei bisogni, il monitoraggio dei servizi.

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