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Risanamento Torrente Catarratti-Bisconte. Bonarrigo “torna alla carica”

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Appresa la notizia dello stanziamento di 42 milioni di euro da parte della Regione per il risanamento a Messina, l’ex presidente della VI Circoscrizione, Agatino Bonarrigo, sottolinea ancora una volta la necessità di riqualificazione ambientale del Torrente Catarratti-Bisconte.

La sua richiesta, non più procrastinabile, segue le battaglie che ha affrontato, dalla elezione a presidente della VI circoscrizione nel 1988, a fianco degli abitanti di Catarratti, Bisconte e Fondo Pistone, per la mancata esecuzione dei lavori di risanamento igienico del torrente Catarratti-Bisconte e opere viarie. Lo scorso Marzo, Bonarrigo aveva presentato, al commissario straordinario del Comune, una petizione popolare firmata di circa 400 famiglie della zona.

«Dopo che la Regione Siciliana non aveva dato il V.i.a. (Visto Impatto Ambientale) ai due progetti presentati dall’Amministrazione Comunale per la copertura totale del torrente Bisconte-Catarratti — scrive Bonarrigo in una nota —,  nell’anno 2002 era stato predisposto un progetto di massima per un importo di  7.602.762,01 euro a firma dei progettisti ingegner Salvatore Bartolotta, geometri Marco Mancuso e Matteo Mucari. Le opere di progetto ricadenti nel Prg approvato con D.A. n° 333/86 in zona P.e.e.p. ed inserite nel Piano Particolareggiato di Risanamento Camaro-Bisconte (ambito territoriale C) risolvevano l’annosa questione del risanamento ambientale di tutto il torrente Catarratti-Bisconte (mt. 2192). La copertura totale del torrente — sottolinea — era limitata a un tratto iniziale di circa 150 m. mentre il convogliamento delle acque all’interno di una tombinatura, parzialmente incassata nell’alveo del torrente, consentiva l’allargamento della strada esistente a 9 metri, migliorando così la viabilità della zona visti gli insediamenti  abitativi di case popolari e residenziali. Dal 2002 al 2008, per la presentazione del progetto definitivo, si sono dovuti attendere i sondaggi geognostici e 6 anni. A seguito alluvione di Giampilieri, il progetto definitivo è stato rielaborato secondo le prescrizioni del Genio Civile per un importo di circa 20 milioni di euro, ottenendo dallo stesso il parere favorevole nel 2011. Il progetto esecutivo è stato depositato il 26 Luglio scorso alla Provincia e il 10 Agosto all’ Assessorato regionale Territorio e Ambiente di Palermo, per il procedimento Valutazione Impatto Ambientale. Con impegno personale — prosegue —, anche economico, da parte del responsabile del Rup, l’ingegner Mellini e dei progettisti, l’ingegner Bartolotta e il geometra Mancuso».

Alla luce di ciò, Bonarrigo chiede al Prefetto di Messina, al Presidente della Regione Siciliana, al sindaco di Messina e al presidente del Consiglio comunale di porre in essere, ognuno per la propria competenza, tutti gli atti necessari per la risoluzione del problema, con ottenimento del Visto Impatto Ambientale della Regione Siciliana, dei finanziamenti regionali del risanamento già stanziati (8 milioni), degli ulteriori finanziamenti necessari per il completamento dell’opera e bando di gara. «Essendo trascorsi degli anni, ai sensi della legge 241/90, chiedo di venire a conoscenza del punto della situazione — conclude — ed evitare forme di protesta eclatanti da parte degli abitanti della zona e del sottoscritto che come fatto negli anni scorsi si incatenerà all’inizio del torrente scoperto, cercando di sensibilizzare e smuovere le coscienze. Si richiede alla deputazione messinese dell’Ars di fare propria la suddetta richiesta, e possibilmente fare svolgere una seduta di giunta Regionale a Catarratti, nello stabile comunale dell’ex scuola elementare, mantenendo così quanto promesso dal Presidente della Regione Siciliana e cioè di svolgere una seduta di giunta in una zona di risanamento. Si richiede altresì al Presidente del consiglio comunale di predisporre un eventuale o.d.g. per dare giuste risposte a un intero quartiere».

 

 

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