Si rivolge al sindaco, Renato Accorinti, il consigliere comunale in forza a Ncd, Daniela Faranda in un’interrogazione che ha come argomento l’annoso problema del risanamento, il continuo “scarica barile” tra Comune e Iacp che ha caratterizzato gli ultimi decenni.
Ricorda infatti Faranda, nelle premesse all’interrogazione, che “la legge regionale n.10 del 6 luglio 1990 sul Risanamento delle aree degradate della città di Messina, si avvia a “festeggiare” il venticinquesimo anniversario dalla sua emanazione”, e che, aggiunge “non può non registrarsi che questi 25 anni sono stati contrassegnati da un costante quanto intenso conflitto di competenze fra Iacp e Comune di Messina, che ha determinato una scarsissima realizzazione di opere tanto che la Regione ha più volte disposto la revoca dei finanziamenti a causa della mancata presentazione dei progetti esecutivi da parte del Comune mentre agli uffici dello Iacp cresceva la domanda di abitazioni sociali ed opere collegate”.
Il risanamento, secondo il consigliere Ncd, è diventato qualcosa di “ideale”, tanto che, sottolinea nel documento, “il Risanamento è diventato solamente lo spot preferito di buona parte della classe politica, di governo e di opposizione, che da oltre un ventennio non ci si cura delle migliaia di famiglie, la cui stragrande maggioranza versa in obiettive difficoltà economico-sociali e sembrano abbandonate dalla politica, dalle istituzioni e dai servizi sociali”.
Daniela Faranda ricorda che per molte opere finanziate con i fondi della legge 10 /90 previsti “i cantieri sembra siano stati abbandonati dalle imprese vincitrici di gara appalto, vedi i 46 alloggi Camaro sotto montagna, piazza S.Antonio Camaro San Paolo ed altre, vedi ambito A completamento di 37 alloggi”.
C’è anche da considerare, secondo il Consigliere, che “la Regione Siciliana, tramite l’attuale Assessorato LL.PP. ha azzerato tutti i fondi stanziati dalla legge 10\90 per tutti gli ambiti di risanamento della città di Messina e che le opere in corso vanno completate e non abbandonate anche per evitare che vengano perpetrati atti di vandalismo sulle strutture in corso di completamento, causando gravi danni erariali”.
Da tutto questo consegue l’interrogazione al Sindaco, interrogazione articolata, in cui chiede “se (il Sindaco) non ritenga opportuno predisporre un servizio di sorveglianza, coordinandosi con lo Iacp di Messina, al fine di scongiurare ulteriori atti vandalici e mettere in sicurezza i cantieri”. Dopo avere pensato alla sicurezza dei cantieri Faranda chiede al primo cittadino “se non ritenga opportuno convocare una conferenza di servizi che una volta per tutte metta ordine in una materia che sempre più appare ingarbugliata, e la cui soluzione – sottolinea Faranda – è rimandata da amministrazione in amministrazione cercando di gestire il solo bisogno, mentre appare improcrastinabile un risanamento intelligente che determini una nuova concezione edilizia-urbanistica che valorizzi sempre più gli ampie aree pianeggianti da risanare ( vedi, Rione Taormina, Fondo Saccà, Bisconte, Fondo Vadalà, Seminario estivo, ecc..) in sintonia – conclude – con quanto l’Amministrazione comunale ha dichiarato di voler realizzare, per salvaguardare le colline”.
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