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Risanamento Messina, Gioveni (FdI) e Geraci (M5S): «L’emergenza abitativa non sono solo le baracche»

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Da una parte il vicepresidente della III Municipalità di Messina, il pentastellato Alessandro Geraci; dall’altra il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Libero Gioveni: si parla del Risanamento Messina e dell’emergenza abitativa che non consiste solo nella presenza in città delle baracche. In modo diverso, i due esponenti politici chiedono la stessa cosa: interventi differenti in base al contesto sociale.

Alessandro Geraci: «No alla cementificazione»

Per Alessandro Geraci del Movimento 5 Stelle il risanamento non deve essere solo una questione edilizia, ma anche e soprattutto sociale e culturale. «Sul tema – si legge nella nota –, occorre fare chiarezza in città e spiegare ai cittadini con quale linea si vuole proseguire, se da un lato il Subcommissario per il Risanamento Marcello Scurria dichiara “mai più ghetti sociali a Messina” (all’interno di un articolo della Gazzetta del Sud pubblicato il 7 settembre 2023, ndr.) , dall’altra l’amministrazione Basile rilancia con il Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare), che prevede la costruzione di nuove unità abitative con palazzine anche da 8 piani, proprio nelle zone di Bisconte, Fondo Fucile e Rione Taormina.

Abbiamo già avuto esempi fallimentari di appartamenti pollaio, – continua Geraci –, proprio in questi villaggi, in cui la vivibilità è ai minimi termini, con situazioni di disagio sociale arrivate all’esasperazione. Il Risanamento non è un’operazione solo edilizia, altrimenti le baracche passano da orizzontale a verticale dentro questi palazzoni, ma deve essere anche sociale, culturale ed economica. Gli ambiti di risanamento sono diversi tra loro, come diverse sono le situazioni familiari e per questo vanno gestiti modulando gli interventi in base al contesto abitativo e territoriale (Bisconte, ad esempio, va risolto diversamente da Fondo Fucile).

Aggiungiamo l’enorme mole di appartamenti inutilizzati in città parliamo del 26,6% (fonte Sole24Ore) che attesta Messina tra le città con dato più alto d’Italia, su questo andrebbe fatto un approfondimento sulla situazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica esistenti come quelli di proprietà I.A.C.P. Tutto questo ci porta ovviamente ad un’altra riflessione in cui certamente la rigenerazione urbana, riqualificando il patrimonio immobiliare esistente, dovrebbe essere l’obiettivo per un territorio fragile come il nostro schiacciato tra monti e mare in cui gli spazi di vivibilità ed aggregazioni sono pochissimi.

La ristrutturazione dell’Ex Hotel Riviera è certamente un’ottima notizia che va in questa direzione, cosi come gli alloggi acquistati nel tempo per il tramite di Arisme; a questi strumenti normativi aggiungo il Progetto Capacity, molto apprezzato in città e vincitore del premio “Impatto” al Salone dell’innovazione sociale di Milano».

Libero Gioveni: «Un bando per l’emergenza abitativa»

Anche Libero Gioveni, capogruppo al Consiglio di Fratelli d’Italia lancia l’allarme sull’emergenza abitativa e chiede la pubblicazione di un bando. «Da più di cinque anni – si legge nella nota – il Comune di Messina non vara un bando per l’emergenza abitativa nonostante il Regolamento sulle assegnazioni degli alloggi popolari approvato nel 2012 lo preveda ogni due. Il disagio abitativo non viene vissuto soltanto da chi risiede in baracca, ma anche da chi, per esempio, abbia subìto uno sfratto esecutivo non per morosità oppure un’ordinanza di sgombero, ovvero abbia contemporaneamente una certificazione di antigienicità dell’abitazione e un disabile grave all’interno del nucleo familiare, oppure ancora dalle giovani coppie.

Occorre ricordare – prosegue Gioveni – che fu nel maggio 2018 l’ultimo bando varato per il quale tra l’altro soltanto da poco tempo è stata soddisfatta una graduatoria di 25 famiglie purtroppo per la carenza di alloggi in capo a Palazzo Zanca o all’IACP, alcuni dei quali molto spesso non a norma e che richiedono tempo e risorse per la loro ristrutturazione. Per non parlare poi – continua l’esponente di FdI – degli alloggi sulla carta assegnati ma di fatto sfitti, per il cui recupero purtroppo negli anni si è fatto poco o nulla in tema di censimenti capillari e controlli incrociati.
Il tema, quindi, che l’Amministrazione dovrà affrontare con urgenza per il quale chiedo ufficialmente un impegno concreto e forte è di definire una mappatura degli alloggi attualmente disponibili e varare subito un nuovo bando per dare la possibilità ad altre famiglie che in questi ultimi cinque anni hanno nel frattempo maturato i requisiti, di poter risolvere anch’essi, appunto, il loro stato di emergenza abitativa».

Anche Alessandro Geraci si è detto disponibile a un confronto con le istituzioni.

In foto la via del Santo, tratta da Messina in Serie

 

 

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