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Una mostra immersiva (e non solo) sulla Messina prima del terremoto: l’esposizione al MuMe

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Un viaggio nella città dello Stretto così com’era prima del terremoto del 1908, grazie alla realtà virtuale immersiva: al Museo Regionale Interdisciplinare di Messina (MuMe) in arrivo una nuova mostra, dal titolo “1908 CittàMuseoCittà” un’esposizione permanente che proietterà il visitatore indietro nel tempo.

Per ospitare la mostra1908 CittàMuseoCittà”, che aprirà al pubblico martedì 28 novembre 2023 e si svilupperà su una superficie di 1000 metri quadrati, saranno utilizzati gli spazi dell’ex sede del Museo Nazionale (ex Filanda Mellinghoff). «Un allestimento emozionante – commenta il direttore del MuMe, Orazio Micali –, coinvolgente e che ha come obiettivo quello di dare ai messinesi un senso di appartenenza chiaro, “perché la conoscenza è lo strumento principale per la comprensione della propria identità».

La mostra “1908 CittàMuseoCittà” al Museo di Messina vedrà l’esposizione di numerosi reperti recuperati dopo il terremoto del 1908. Un ruolo importante lo avrà anche la realtà virtuale immersiva, che consentirà ai visitatori di calarsi completamente in un mondo ormai scomparso, ma che ha lasciato dietro di sé più tracce di quanto siamo abituati a pensare.

A presentare l’allestimento, il Direttore del Museo di Messina, Orazio Micali: «Una mostra – spiega – offre al visitatore una visione parziale, un punto di vista rispetto a un percorso di ricerca, al racconto di una storia. La mostra che aprirà al pubblico martedì 28 novembre sarà ricca di suggestioni, informazioni, illustrazioni, materiali, documenti, ricostruzioni, visioni e molte opere ma è fuor di dubbio che si tratta solo di un punto di partenza per un percorso da scrivere a quattro mani con l’intera comunità. Vogliamo stimolare la comunità alla ricerca, all’interno delle proprie soffitte e dei loro album più antichi, di documenti e memorie per costruire un enorme database, la cui composizione dipenderà solo ed esclusivamente dalla partecipazione dei messinesi. Bisogna comprendere come era composta questa città. Questo nostro lavoro servirà a dare pace a una grande quantità di persone che sono scomparse senza lasciare nessuna traccia di sé. È un momento di raccoglimento e questa mostra darà alla città l’opportunità di riflettere su sé stessa su quello che ha perduto, ma solo dopo aver saputo cosa aveva e da dove origina».

Sull’esposizione interviene anche l’Assessore regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, Elvira Amata: «La nascita di questa mostra – spiega – rappresenta un’intuizione davvero speciale che parte grazie all’impulso dei parlamentari regionali del territorio e dell’intero Parlamento regionale con l’obiettivo di rafforzare significativamente la memoria e il pregio storico della Città di Messina. Una iniziativa, ne sono certa, che consentirà, non soltanto di coinvolgere la cittadinanza in un viaggio immersivo davvero emozionante, ma costituirà un importante elemento attrattivo di forte impatto per i tanti turisti che vorranno visitare la mostra. Voglio esprimere pieno plauso per questa opportunità data alla Città di Messina e, da concittadina e parlamentare regionale, ne sono particolarmente orgogliosa».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato: «Vogliamo dare al visitatore l’opportunità di vivere un percorso affascinante – aggiunge – e emozionante per entrare in contatto con le memorie reali, fisiche e materiali della città che è scomparsa a seguito del terremoto del 1908. L’obiettivo della mostra è portare a conoscenza, prima di tutto della comunità cittadina odierna e delle varie generazioni più avanti con gli anni e più giovani, della Messina ante terremoto, per avere contezza di ciò che avevano o avrebbero avuto per poi percepire il senso di perdita di tanta bellezza e importanza storica, sentendo il dolore e il dispiacere per un’intera comunità scomparsa in quella tragica alba. Per capire la frattura che ha interrotto quasi tre millenni di storia alla quale è seguita una ripartenza totalmente nuova. Toccare con mano una colonna, un capitello, un marmo per sentirli vibrare e percepire quante mani e quante vite sono dentro quel pezzo di pietra, quel marmo, quel legno. Le generazioni di oggi non devono sentirsi orfane».

La mostra è realizzata in collaborazione con Capitale Cultura, gli allestimenti sono curati da Floridia Allestimenti, gli impianti elettrici e speciali sono di Gaetano Previti e la promozione dell’evento è affidata allo studio creativo Sincromie.

 

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