Riconoscimento Unesco e continuità territoriale. Tre sindaci al lavoro per un’unica “Città dello Stretto”

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Di conurbazione tra Messina e Reggio Calabria se ne parla da anni. Fiumi di parole e proposte mai seguiti da fatti realmente concreti. Questa mattina forse qualcosa si è mosso: le due sponde dello Stretto si sono idealmente avvicinate in nome di un’identità comune. Sulla nave traghetto “Messina” delle Ferrovie, è stato posto il primo tassello del complesso iter che porterà al riconoscimento dello Stretto come patrimonio Unesco. I sindaci di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni hanno firmato un piano strategico della durata di cinque anni, che impegna le rispettive amministrazioni a stilare un programma politico condiviso  per istituire una vera e propria città dello Stretto.  Alle 9.45 il traghetto “Messina” ha lasciato la stazione marittima per raggiungere Villa San Giovanni ed accogliere i rappresentanti delle amministrazioni comunali calabresi. A fare gli onori di casa, davanti a trecento partecipanti,  l’assessore alla Cultura Antonio Perna e il direttore del comparto navigazione di Rfi, Carmine Rogolino. Cospicua la rappresentanza istituzionale dei comuni delle provincie di Messina e Reggio Calabria che ricadono nell’area dello Stretto.

Presenti all’evento  anche  i rappresentanti delle Università di Messina e Reggio Calabria e delle associazioni culturali ed ambientaliste Touring ClubFaiItalia NostraLegambienteWWF . I saloni del traghetto hanno inoltre ospitato la mostra “Sulle Rotte del Mito” curata dallassociazione Ferrovie Siciliane.

Con l’esibizione di gruppi folkloristici siciliani e calabresi a fare da contorno, il “Messina” ha proseguito la navigazione costeggiando la città di Reggio Calabria. Alle 12 in punto la nave è giunta al centro dello Stretto per il momento clou della manifestazione. I primi cittadini di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni hanno sottoscritto un accordo quinquennale per giungere a una reale integrazione dei comuni che si affacciano sullo Stretto. Tre i punti fondamentali: la tutela del patrimonio naturale e culturale dell’area, ottenimento di un adeguato servizio di continuità territoriale, promozione turistica attraverso un’azione sinergica tra le istituzioni interessate. La firma del piano strategico è stata salutata dalla sirene di tutte le navi dello Stretto mentre a bordo si è intonato l’inno nazionale.IMG_3438

Ma per il sindaco Accorinti questo è solo l’inizio: “Seppur lentamente- ha detto  – abbiamo intrapreso una rotta precisa che ci porterà a un cambio culturale. Le comunità che si affacciano sullo Stretto sono un unico popolo. I problemi ci sono, ma vanno superati, lo Stretto è un patrimonio nazionale e lo Stato deve garantire adeguati servizi in termini di continuità territoriale.Da oggi potremo contare su una nuova forza politica basata su programmi unici e condivisi dalle città dello Stretto. Conto sull’effetto domino per imprimere una vera svolta all’economia di queste terre”. Sulla stessa linea il primo cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà: “Bisogna superare i campanilismi una volta per tutte e cooperare insieme ragionando come unica entità territoriale. Finora i protocolli d’intesa sono rimasti sulla carta, stavolta non sarà così, è stato preso un impegno importante anche per avere una voce più autorevole a livello nazionale”.

Andrea Castorina

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