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“Ricchi e poveri” dell’Ars. Dai 18mila euro mensili dichiarati da Formica ai meno di 1000 della Zafarana

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arsIl quotidiano Repubblica fa i conti in tasca ai deputati all’Ars. Spulciando tra le denunce dei redditi si scopre che i due più ricchi sono il vicepresidente dell’Ars, il commercialista catanese Salvo Pogliese, e l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, oggi presidente della commissione per i rapporti con l’Unione europea, Francesco Cascio. Il primo dichiara un reddito di 274.754 euro, vanta anche il possesso di otto case e partecipazioni in due società. Cascio ne dichiara 238.988 euro, più cinque case.
Di seguito un messinese, Santi Formica. Il medico nostrano, da 5 anni a Sala d’Ercole, dichiara 213.529 euro. Sempre dell’area messinese, Pippo Laccoto, di Brolo, 64 anni, docente di Lettere in pensione, vicino ai 200mila euro di reddito dichiarato.Come il trapanese Stesso reddito di Paolo Ruggirello, dirigente d’azienda trapanese. Scende di poco, il presidente dell’Ars, il messinese Giovanni Ardizzone (199.559 euro): il catanese imprenditore Nicola D’Agostino (195.871): ancora Messina con Filippo Panarello, sindacalista (193.273 euro). Scende il reddito dei capigruppo. Il più ricco è Baldo Gucciardi con 190.395 euro: Toto Cordaro (161.097 euro); Lino Leanza (149.229 euro); Roberto Di Mauro (147.903 euro); Francesco Scoma (138.874 euro), Giuseppe Lupo (136.352 euro); Giovanni Di Giacinto (36.899 euro) e Giancarlo Cancelleri (14.168 euro). Nessuna trasparenza, invece,sul reddito del dentista messinese Giuseppe Picciolo e di Bernardette Grasso.
Ma all’Ars sono arrivati anche deputati dalle scarse entrate, sono le new entry del Movimento cinque stelle.

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