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Renato Schifani Commissario per il risanamento di Messina: è scontro in Parlamento

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Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nominato Commissario per il risanamento di Messina: la scelta, voluta dal centrodestra e inserita nel Decreto Milleproroghe in questi giorni al vaglio del Parlamento nazionale, ha fatto discutere e attirato non poche polemiche. Ad opporsi la senatrice Barbara Floridia (M5S) e la senatrice Dafne Musolino (Sud chiama Nord), ma i loro emendamenti sono stati bocciati. Il botta e risposta.

Approvata a suo tempo la legge sul Risanamento di Messina, l’incarico di Commissario Straordinario era stato affidato al Prefetto di Messina, Cosima Di Stani. Nelle scorse settimane con un emendamento al Dl Milleproroghe, tale ruolo è passato al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. È stata, inoltre, prevista la nomina di un subcommissario. Soddisfatto il centrodestra, contrari sia il Movimento 5 Stelle sia Sud chiama Nord, che, durante la discussione in Senato, hanno presentato alcuni emendamenti (tutti bocciati) con l’obiettivo di cambiare le cose.

Risanamento. Floridia (M5S): «Si proroghi l’incarico al Prefetto di Messina»

L’emendamento presentato dalla senatrice messinese Barbara Floridia, del M5S, chiedeva una proroga dell’incarico di Commissario per il Risanamento al Prefetto di Messina: «La proroga del Prefetto di Messina – spiega in una nota –, fino al 31 dicembre 2024, sarebbe stata una scelta di buonsenso, visto il suo ottimo operato di questi mesi e non avrebbe avuto senso cambiare, proprio in questo momento, la struttura commissariale. Per il bene di Messina si sarebbe dovuto dare continuità al lavoro già svolto. Grave è anche il fatto che abbiano trasformato la struttura in un “postificio”. È un segnale molto preoccupante, visto che stanno scippando alla nostra città il coordinamento dello sbaraccamento, che rappresenta il punto di partenza della rinascita di Messina».

Musolino (Sud chiama Nord): «Sub commissario sia a titolo gratuito»

Anche la senatrice messinese di Sud chiama Nord, Dafne Musolino, aveva presentato alcuni emendamenti: «Avevo chiesto al Governo – spiega sui social – di non sostituire il Commissario, in alternativa di nominare come cCommissario il Sindaco di Messina, o di nominarlo almeno sub commissario. In estrema ipotesi avevo chiesto che il nominando sub commissario svolgesse l’incarico a titolo gratuito invece di fare spendere alle casse dello Stato (cioè a tutti noi) circa 500mila euro in 2 anni per pagare una figura di cui non c’è alcun bisogno. Sui miei emendamenti il Governo ha confermato il parere negativo, senza tuttavia motivarne la ragione né spiegare perché si è stabilito di spendere 500mila euro inutilmente!».

«Ringrazio tutte le forze dell’opposizione – conclude – che al Senato hanno votato tutte, in modo compatto e univoco, i miei emendamenti, dimostrando una sensibilità sul tema del Risanamento di Messina che mi ha sinceramente commosso! Ciò non è bastato a fare passare i miei emendamenti che la maggioranza, con una manciata di voti, ha respinto». La sua battaglia, specifica, sarà portata avanti alla Camera dei Deputati dal collega di partito Francesco Gallo.

Siracusano: «Le baracche di Messina non dovrebbero essere terreno di scontro»

A replicare, la deputata di Forza Italia e sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano: «Spiace constatare – scrive in una nota – che una parte dell’opposizione – stando alle parole delle senatrici Barbara Floridia e Dafne Musolino – ritenga che le risorse economiche impiegate per potenziare la struttura che dovrà accelerare le operazioni di sbaraccamento di alcune zone di Messina e dei 2mila messinesi che ancora vivono in mezzo alle fogne e sotto ai tetti in eternit siano uno spreco. Mi sarei aspettata un atteggiamento positivo, di condivisione, costruttivo nei confronti di un governo che dimostra attenzione e sensibilità verso la città di Messina. L’esecutivo proroga di un anno il commissariamento ed il problema per l’opposizione sembra essere solo politico. Le baracche di Messina non dovrebbero essere terreno di scontro e di polemiche».

«Ed il governatore della Regione Siciliana, Renato Schifani – aggiunge –, è il presidente di tutti i siciliani e non solo di una parte politica  (come ho voluto precisare in Aula al Senato), e saprà dunque guidare al meglio una struttura commissariale che grazie al decreto Milleproroghe sarà migliorata, rafforzata e con un sub commissario pronto a lavorare in sinergia con il commissario».

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