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Quota rosa. Mariella Crisafulli scrive al sindaco: “Riconosca competenze e talenti femminili”

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mariella crisafulli2Mariella Crisafulli, Consigliera di parità della Provincia di
Messina, segnala al sindaco Accorinti che l’attuale composizione della Giunta comunale non risponde a quanto dettato dalla normativa in vigore in merito alla rappresentanza di genere, da ultima la Legge 7 aprile 2014,n. 56 

Abbiamo il nuovo assessore, è Sebastiano Pino. Ma la mancata scelta di una donna in Giunta ha indispettito alcuni, anche la consigliera Crisafulli. Su 8 assessori in Giunta,  attualmente è presente solo una donna.

 

«Egregio Signor Sindaco ˗ scrive Crisafulli in una lettera ˗, apprendo dalle notizie di stampa che è stato disatteso il mio invito con nota prot. 1 del 12 gennaio scorso e il successivo appello dell’assessore alle Pari Opportunità, Patrizia Panarello, affinché in occasione della nomina del nuovo assessore in sostituzione del dimissionario Cucinotta, si equilibrasse la composizione della Giunta comunale. Ancora più gravi le sue giustificazioni odierne che mi lasciano esterrefatta: affermare che “non ho nominato un’assessore donna solo perché non ne ho trovato una con le competenze di Sebastiano Pino” è certamente riduttivo e non veritiero, in quanto avrebbe dovuto dimostrarlo svolgendo un’adeguata attività istruttoria. Infatti, come ha ribadito recentemente la raccomandazione contenuta in una sentenza del Tar Calabria al riguardo, “il Sindaco ha l’obbligo di svolgere indagini conoscitive nella società civile o nel proprio bacino territoriale”, naturalmente tenendo conto degli orientamenti etico-politici di chi interpella. Soltanto dopo una ricerca così dettagliata avrebbe potuto fare tale affermazione. Faccio inoltre presente che l’incarico di assessore non è quello di esperto delle materie oggetto della delega ma funzione politica e di indirizzo dell’azione amministrativa».

 

«Ricordo inoltre  ˗ continua la consigliera ˗ che la legge 215 del 2012 ribadisce di inserire negli Statuti comunali norme per “assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna” e di “garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte”. Adempimento che il Comune di Messina a distanza di oltre due anni non ha ancora recepito, ma che comunque non lo sottrae da tale obbligo a garanzia delle condizioni di pari opportunità. Inoltre la cosiddetta legge Delrio di aprile 2014, come sappiamo si spinge oltre e fissa le percentuali precise: “Nelle Giunte e nei Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può rappresentato in misura inferiore al 40%”. Pur in mancanza del recepimento della stessa, che comunque dovrà avvenire entro il 7 aprile prossimo, essendo la nostra Regione a Statuto speciale, ricordo che la Legge regionale stabilisce che la Giunta deve essere composta in modo da garantire la rappresentanza di entrambi i generi».

 

«Per concludere ˗ ribadisce ˗, ritengo sottilineare che le donne nel 2015 non sono e non vogliono essere una “categoria protetta”, ma persone che con pari dignità e competenza possono concorrere alla pari ad operare un cambiamento profondo nella nostra società. Le norme, come in questo caso, servono da grimaldello per scardinare una mentalità maschilista che continua ad oscurare competenze e talenti femminili, per arrivare ad una piena partecipazione che sia frutto non di mere imposizioni di norme ma che diventi l’espressione di una società veramente civile. Pertanto, la invito a rivedere la composizione della Giunta comunale che ritengo illegittima garantendo un giusto e opportuno riequilibrio di rappresentanza di genere». 

 

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