“Piano di riequilibrio per lo sviluppo”: la proposta di Reset

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Reset«Con la deliberazione dello scorso 18 marzo, la Corte dei Conti ha messo in discussione la reale consistenza del “Piano di Riequilibrio Decennale” del Comune di Messina presentato dal Commissario, dai suoi “esperti” e approvato dal Consiglio Comunale in carica, sia sul versante delle misure individuate per riequilibrare l’Ente, sia, cosa ancora più grave, sulla reale consistenza delle passività». Di ciò prende atto Reset : «Il Piano infatti, oltre a prefiggersi come obiettivo il recupero di oltre 392 milioni di euro di passività, frutto della dissennata gestione della politica degli ultimi dieci anni almeno, è destinato a segnare inevitabilmente il futuro economico e sociale di Messina. Un disagio che viene aggravato anche da alcune critiche della Corte dei Conti sulla via scelta, in quanto il Piano approvato disegna un percorso di tagli dei servizi e di aumento della tassazione che peseranno come macigni su un’economia locale (quale?) sempre più asfittica». «Il Piano presentato  — continua Reset — non cerca di rimuovere i motivi che hanno portato allo squilibrio finanziario, ma si pone lo scopo di individuare da un lato le passività emerse (i 392 milioni di cui sopra) e dall’altro di rinvenire acriticamente una serie di risorse straordinarie che andrebbero a ripianare queste passività». Un approccio che il movimento non condivide considerata anche l’attuale situazione economica cittadina. Non condivisibile anche perché mancante di vere e proprie misure strutturali di risanamento. È per questo motivo che il movimento propone la propria alternativa: il “Piano di Sviluppo decennale” per ridisegnare il futuro della città. «Un bilancio comunale — sottolinea Reset — non è solo un’espressione contabile, ma è anche un documento di strategia politica». «Per questa ragione, uno dei primi adempimenti che reset! adotterà nei primi 100 giorni di governo sarà la presentazione di una nuova proposta di piano di riequilibrio che sia anche un vero Piano di sviluppo della città».

SCHEDA SINTETICA DEL PIANO “ME-LAB +10” MISURE DI INTERVENTO

REVISIONE DELLE MISURE STRAORDINARIE, ED IN PARTICOLARE PREVEDENDO:

Limitazione della TARES (in linea con l’orientamento dell’Anci) alla mera copertura del costo della gestione dei rifiuti, evitando pertanto un rincaro ingiustificato delle tasse dell’ordine del 40% a fronte del medesimo servizio; attuazione delle misure di riduzione di tale costo previste dal programma di reset con un risparmio almeno del 20% per anno.

Riduzione del 50% rispetto a quanto previsto in termine di aumento sulle tariffe dei servizi, puntando sull’accesso ai molteplici fondi disponibili a livello comunitario, nazionale e regionale, nonché sulla progettualità integrata con le realtà attive ne sociale sul territorio;

No allo svuotamento e all’invecchiamento della macchina comunale e previsione di misure per garantire la sostituzione del 50% personale che andrà in pensione (366 posti, per nuove assunzioni e stabilizzazioni). Le eventuali assunzioni devono scaturire da una seria e certamente non più rinviabile individuazione della dotazione organica necessaria per l’erogazione dei servizi che la PA deve o vuole garantire.

Decisa riduzione dei fitti passivi, grazie al perfezionamento dell’acquisto del secondo Palazzo di Giustizia.

MISURE DI RAFFORZAMENTO DELLE ENTRATE LOCALI:

Aumento delle entrate tributarie locali, attraverso la lotta all’evasione fiscale; Messa a reddito del patrimonio locale e degli spazi ed aree pubbliche; Attivazione della società pubblica di navigazione;

REVISIONE DELLA SPESA: AVVIO DI MISURE RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO SPESA:

Centralizzazione degli acquisti e ricorso al mercato elettronico; Revisione dei contratti stipulati dall’amministrazione; Oculata gestione della cassa per ridurre l’utilizzo delle anticipazioni;i Attuazione misure di risparmio energetico; Riduzione del contenzioso legale.

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