Piano Aro: il tempo stringe, ma i dubbi restano. Settore rifiuti ad un bivio

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Dopo l’infruttuosa seduta di ieri, il Consiglio comunale tornerà a riunirsi alle 14.30 di questo pomeriggio. Tra le mani, i consiglieri, avranno la delibera relativa al piano Aro che dovrà stabilire le modalità con cui verrà gestito il settore rifiuti nei prossimi nove anni. E’ una delibera che scotta: l’Aula, infatti, dovrà pronunciarsi entro il 30 giugno, questo il limite imposto dalla Regione per approvare il Piano e scongiurare il commissariamento e al’affidamento ai privati dell’intero indotto.

E’ una vera e propria corsa contro il tempo, l’ennesima. L’amministrazione comunale continua a sposare la causa della gestione pubblica in house providing, opzione preferita a una gestione mista o privata. Soluzioni su cui lo stesso assessore al Bilancio Luca Eller ha manifestato più di una perplessità, ponendosi di fatto in antitesi con il diktat della Giunta Accorinti. Ieri pomeriggio, durante il suo intervento, Eller ha ribadito la necessità di analizzare dettagliatamente la situazione con serie indagini di mercato senza ostinarsi a tutti i costi a vedere la gestione in house come unica strada percorribile. Dall’altra parte il Consiglio intende vederci chiaro e durante l’adunanza di ieri sono emersi numerosi interrogativi che devono trovare al più presto risposta, probabilmente già durante la seduta che andrà in scena tra poche ore.

Ma c’è un altro scoglio che Palazzo Zanca dovrà superare. Una volta approvato il piano Aro, entro il 7 luglio l’amministrazione dovrà, infatti,  scegliere a chi affidare il servizio, considerando che Messinambiente ha ormai i giorni i contati, vista l’impossibilità di congelare tutto con un ulteriore deroga. Sulla questione i dubbi non mancano, soprattutto dopo il no dei revisori dei conti al passaggio del settore rifiuti all’Amam. Scelta, quest’ultima, fortemente voluta dal segretario generale Antonio Le Donne.

Sullo sfondo, intanto, rimane il futuro tutt’altro che certo dei dipendenti di Messinambiente e le cataste di rifiuti che ancora oggi è possibile notare in molte zone della città.

Andrea Castorina

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