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Per una Tares sostenibile, Carreri: «Lotta senza quartiere agli evasori»

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tares2Continuano le polemiche, si moltiplicano gli interventi sul tema caldo del momento: la Tares. In un clima teso — tra cittadini arrabbiati per i costi esorbitanti del servizio, errori nei bollettini, minacce di protesta, etc. —, anche il consigliere comunale Nino Carreri entra nel merito del dibattito che in questi giorni tiene banco a Messina.

«Che la Tares fosse una tassa iniqua, esosa e antipatica — afferma Carreri — lo sapevano tutti, sia quelli che hanno votato la delibera che quelli che non l’hanno fatto ma il compito del consiglio comunale era ed è, sin quando sarà possibile, quello di evitare il dissesto e ottemperare a una legge dello Stato».

Il consigliere parla di polemiche inutili, sollevatesi intorno alla tassa: «Gli utenti, infatti — prosegue Carreri — sono in subbuglio per via dell’arrivo delle bollette del nuovo tributo e c’è chi si diverte a soffiare sul fuoco della protesta nel tentativo infimo di raccattare consensi. Nell’immediato è certamente opportuno correre ai ripari per correggere gli errori macroscopici di tante bollette ma anche per calibrare meglio il tributo che è sproporzionato rispetto al servizio reso».

Per gettare acqua sul fuoco il consigliere propone due elementi sui quali agire: l’evasione e i costi del servizio. «Respingiamo con forza — dichiara — il principio invocato da taluni della disobbedienza fiscale e considerato che la costituzione di una eventuale commissione speciale, che seguirebbe alle inchieste già avviate dalla magistratura, non darebbe la tempestiva risposta che i cittadini si attendono, è necessario pensare ad una misura più immediata sul versante dell’evasione. Le notizie ricevute dal dipartimento tributi — prosegue — indicano una quota di ruoli incerti prossima al 25% (27.000 utenze su 105.000)».

Alla luce di ciò, Carreri ha presentato un Ordine del Giorno che dovrà essere approvato dal prossimo Consiglio Comunale «al fine di dare mandato al Sindaco di porre in essere tutti gli atti propedeutici al trasferimento di personale “qualificato” all’ufficio tributi, laddove è necessaria, urgente e improcrastinabile la costituzione di una task-force anti evasione con obiettivo principale la redistribuzione delle quote recuperate per il ricalcolo del tributo». 

Lo spirito dell’iniziativa ha un duplice scopo — spiega il consigliere: «da un lato affermare il principio secondo il quale se paghiamo tutti paghiamo meno e dall’altro ristabilire una equità tributaria utile ad affrontare il futuro di una città che con il prossimo piano di riequilibrio sarà vincolata per almeno dieci anni».

«Recuperare anche solo il 10% dell’evasione — conclude — significherebbe ridistribuire circa 4 milioni di euro sulle famiglie che giustamente oggi protestano. Una quota minima del 30% di differenziata ridurrebbe i costi del conferimento in discarica dagli attuali 13 milioni di euro a circa 9 milioni con un risparmio di altri 4 milioni e, infine, se si mettesse seriamente mano a MessinAmbiente e all’Ato 3 sono certo che i cittadini potrebbero godere di un servizio migliore e una Tares più umana».          

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