Piemonte all’Asp. Al voto in Consiglio comunale manca il numero legale. Udc: “Boicottaggio”

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«Ormai non abbiamo più dubbi o, se li avevamo, ieri sera li abbiamo definitivamente cancellati: il Consiglio Comunale, grazie in particolare all’azione ostruzionistica di qualche gruppo politico, ha dimostrato ancora una volta di voler boicottare il nostro forse “scomodo” ordine del giorno relativo alla proposta, da indirizzare alla nostra deputazione regionale, di far gestire l’ospedale Piemonte all’Asp di Messina», questa l’amara dichiarazione dei consiglieri comunali Udc, Libero Gioveni, Mario Rizzo, Francesco Mondello, Carmela David, Maria Perrone e Andrea Consolo.

Il Consiglio comunale, tornato a riunirsi ieri pomeriggio, ha trattato l’ordine del giorno relativo alla nuova proposta sanitaria per Messina, ma al momento della votazione è venuto meno il numero legale e la sessione consiliare è decaduta.

«Dopo l’ormai nota decisione “bluff” del gruppo del Pd e altri, nella seduta del 16 giugno scorso, di rinviare il tutto a 7 giorni alla presenza dell’ormai ex assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino, (che però alla fine si è rivelata, nei fatti, inconcludente essendo trascorse inutilmente ben 3 settimane), nella seduta di ieri – raccontano i Consiglieri Udc – abbiamo voluto riprendere con decisione il nostro atto di indirizzo volutamente “insabbiato” e riproporlo per la più classica delle “prove del nove”».

«E’ accaduto che – spiegano -, dopo un nuovo maldestro tentativo di rinvio (e quindi di perdere ancora tempo prezioso) da parte sempre del Pd (poi andato a vuoto per l’incomprensibile e improponibile decisione di riascoltare i vertici sanitari interessati che avevamo già invitato più volte nei mesi scorsi), il nostro gruppo ha chiesto l’immediata trattazione e conseguente votazione del nostro ordine del giorno, che però non ha poi sortito effetto perché, a causa di un “fuggi fuggi” generale da parte di molti, (gli unici forse ad essere “politicamente giustificati” sono i colleghi dei Dr per una questione di coerenza con la linea adottata all’Ars da Beppe Picciolo), è caduta la sessione dei lavori proprio all’atto della votazione, frutto presumibilmente dell’ennesimo piano di boicottaggio di quella che (continueremo a ribadirlo fino alla noia) sia a nostro avviso l’unica proposta ancora percorribile per salvare l’Ospedale Piemonte, anche alla luce adesso delle non trascurabili dimissioni dell’assessore Borsellino che potrebbero frenare non poco l’iter legislativo già avviato».

«Esprimiamo – dichiarano i consiglieri -, pertanto, con forza il nostro disappunto per un atteggiamento che non osiamo nemmeno definire irresponsabile, ma “svilente” per l’importante ruolo di rappresentanza che  i cittadini ci hanno attribuito ma che qualcuno evidentemente “snobba” decidendo di non decidere».

«Si è ulteriormente consumato ieri – continuano – lo “strappo” con la maggioranza d’aula, in particolare col PD, che per noi, da ora in avanti, non può non avere ripercussioni sulla tenuta dei lavori rispetto a tante altre importanti decisioni da prendere. Adesso – aggiungono -, per il futuro dell’Ospedale Piemonte, dovremmo aspettare nuovamente una nuova (e fin troppo tardiva) sessione dei lavori, ma a questo punto, valuteremo anche la concreta possibilità di non presentare più la nostra proposta, quanto meno in un Consiglio sempre più “ponziopilatesco”».

«Già, perché – spiegano i Consiglieri – un conto sono le diversità di pensiero che possono essere anche non condivise ma che vanno comunque rispettate da parte dei gruppi politici, un conto è invece sbattere la testa contro chi, per chissà quali astruse finalità, ha dimostrato di fare ancora una volta solo mero ostruzionismo».

«E noi – concludono i Consiglieri Udc – francamente non ci stiamo più. E il tutto mentre la città, nell’indifferenza generale (e con i suoi maggiori rappresentanti senza battere ciglio) sta perdendo un altro pezzo della sua storia».

 

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