Messinambiente, i lavoratori invadono il consiglio comunale. Ialacqua: “Partita non ancora chiusa”

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Il tribunale fallimentare ha convocato l’udienza per l’8 febbraio prossimo, data in cui potrebbe essere scritta la parola fine all’esperienza di Messinambiente. La società di via Dogali non è mai stata così vicina al capolinea, per una situazione che coinvolge tutti, dai 600 dipendenti in attesa di conoscere il loro futuro, fino al consiglio comunale e all’amministrazione, chiamati a gestire la nascita della Messinaservizi Bene Comune.

Il clima resta comunque rovente, l’incertezza regna sovrana soprattutto tra i dipendenti che sono tornati a far sentire la propria voce. Questa mattina c’è stato il sit-in organizzato da Cgil, Cisl e Uil, e successivamente i lavoratori hanno “invaso” l’aula consiliare, dove si stava svolgendo la seduta della commissione ambiente, che però sulla nascita della Messinaservizi Bene Comune non ha voce in capitolo, visto che l’argomento è di competenza della commissione bilancio.

Il segretario generale dell’Fp Cgil, Clara Crocè, ribadisce un fermo No verso l’ingresso dei privati nella nuova società: “I sindacati e i lavoratori tutti credono che l’unica soluzione possibile sia quella di creare una società pubblica. Noi vogliamo chiarezza, si sono persi tre anni e mezzo senza sapere quale sarà il futuro di questi dipendenti che in tutto questo tempo continuano a lavorare in condizioni proibitive pur di garantire il servizio”.

Per l’assessore all’ambiente, Daniele Ialaqua, però finchè c’è vita c’è speranza, visto che l’amministrazione comunale ha già iniziato l’iter per la transazione del debito di 29 milioni di euro che Messinambiente ha nei confronti del Fisco: “Messinambiente ha già nominato degli esperti affichè venga analizzata la situazione in vista dell’udienza, ma non è detto che proprio quel giorno arrivi il fallimento della società. Noi abbiamo iniziato il percorso per la transazione del debito, ci sono state delle difficoltà burocratiche, ma proprio nelle ultime settimane questo procedimento ha subito una decisa accelerata”.

Per Ialacqua diventa fondamentale che il consiglio comunale approvi nel più breve tempo possibile la delibera per la nascita della Messinaservizi Bene Comune, ma se ciò non dovesse accadere non è prevista l’interruzione del servizio: “Mi auguro che tutto venga fatto nel minor tempo possibile – ha continuato Ialaqua – poi un periodo di tre mesi sarà impiegato per eseguire il passaggio dei lavoratori da una società all’altra. Qualora il fallimento venisse decretato prima della nascita della Messinaservizi Bene Comune, il servizio non sarà comunque interrotto e sarà eseguito dalla società che l’ha gestito sin qui, esattamente come successo a Palermo”.

Domani sigle sindacali e capigruppo stabiliranno il calendario delle sedute di commissione, affinchè la delibera possa essere votata entro dovuti termini. Intanto anche per i segretari della Fit Cisl, Lillo D’amico e Rosaria Perrone, il tempo dei proclami è finito: “Il tempo degli annunci è finito, da questo momento è una corsa contro il tempo, e nessuno potrà più sottrarsi alle sue responsabilità. Abbiamo chiesto all’assessore Ialacqua e ai consiglieri di accelerare i tempi per la costituzione della nuova società, Messinambiente ormai è compromessa e irrecuperabile”.

Antonio Macauda

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