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L’Ars approva la riforma: via libera alle Città Metropolitane

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La riforma delle Province siciliane e la nascita dei Liberi Consorzi e delle Città metropolitane è legge.Un voto favorevole (36 i voti a favore, 11 i contrari e 6 gli astenuti) quello di pochi minuti fa, con il quale il Parlamento siciliano ha approvato i 46 articoli che costituiscono il testo del decreto legge che, trascorsi due anni dall’abolizione delle Province, ha messo la parola fine ad uno dei temi più caldi dell’agenda politica siciliana ed ha tenuto col fiato sospeso centinaia di dipendenti degli ex enti provinciali.

Una votazione in extremis, vista la scadenza perentoria prevista per il 31 luglio prossimo, che istituisce sei Liberi Consorzi di Comuni e tre Città metropolitane: Palermo, Catania e Messina.

In aula, insieme all’assessore alla Funzione Pubblica, Giovanni Pistorio, il presidente Rosario Crocetta, soddisfatto per il risultato raggiunto: “Quello di oggi è un risultato importante – ha esordito il governatore – una battaglia che dopo anni è giunta al suo naturale epilogo. Certo, non esistono leggi perfette – ha aggiunto – ogni norma per sua natura subisce le influenze dell’opinione pubblica, assorbe la sensibilità dei deputati che contribuiscono alla sua redazione e non può prescindere dalla normativa nazionale. Per me, si tratta di una buona legge, anche se – ha precisato Crocetta – alcuni articoli, a mio giudizio validi, sono stati bocciati ieri dall’aula”.

Nel corso della votazione di ieri, infatti, la maggioranza del governatore è andata sotto in ben due occasioni, mentre sala d’Ercole respingeva un emendamento dell’Udc che mirava a introdurre le disposizioni della legge Delrio per le Città metropolitane.

Il testo dell’emendamento bocciato, prevedeva l’introduzione della corrispondenza tra il sindaco dell’ente intermedio e il primo cittadino del Comune capoluogo, garantendo in questo modo un’elezione di secondo grado. Ad eleggere i presidenti e le giunte dei Liberi Consorzi e delle Città metropolitane, prevista per il prossimo ottobre,saranno dunque i sindaci e i consiglieri comunali di tutti i Comuni siciliani.

Si tratta di enti intermedi che, come ha assicurato l’assessore Pistorio nel corso del suo intervento in aula, avranno proprie competenze in materia di servizi sociali e culturali, di sviluppo economico, di organizzazione del territorio e tutela dell’ambiente: “Liberi Consorzi e Città metropolitane non saranno in competizione con i Comuni – ha assicurato il titolare della Funzione pubblica – perché si tratterà di enti di servizio titolari di funzioni differenti, che corrispondono alle prescrizioni previste dallo statuto della Regione Sicilia”.

La riforma inoltre, dispone che gli enti di vasta area debbano stabilire entro tre mesi la propria dotazione organica e offre la possibilità di formare nuovi Liberi consorzi di Comuni a tutti quegli enti che siano in possesso dei requisiti di continuità territoriale e di una popolazione non inferiore a 180mila abitanti.

Le disposizioni in materia di Liberi Consorzi e Città metropolitane pongono così fine all’agonia del personale delle ex Province, che verrà invece assegnato ai nuovi enti con decreto del presidente della Regione.

Emma De Maria

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