Il presidente dell’Ars, Ardizzone, si scontra con M5S, e poi:” Io, Insultato e minacciato sulla rete, querelo”

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ardizzoneTra il Movimento Cinquestelle e il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, il rapporto, se mai cominciato a Sala d’Ercole, è già finito. Se il primo replica a muso duro alle accuse del secondo, quest’ultimo si è rivolto pure ai suoi legali perché “minacciato” in Rete. Tutto parte da sabato pomeriggio, quando in Fiera, nel corso della convention Udc per le elezioni di 24 e 25, l’ex assessore comunale, durante la protesta di Angela Bianchetti, dichiara che i temi ambientali non devono essere “strumentalizzati” e “ostaggio” dei “grillini” ricordando che lui, da deputato regionale, aveva bloccato l’installazione di pale eoliche sui monti Peloritani. Le elezioni nazionali si fanno vicine e allora arriva la risposta dal gruppo siciliano di Beppe Grillo, che definisce Ardizzone: “Un uomo di parte e con un linguaggio non all’altezza della carica che ricopre, restiamo onestamente stupiti – commenta l’onorevole Salvatore Siragusa – dalle sue parole. Parole durissime, -continua il “grillino”- che fanno a pugni con la carica di altissimo rilievo istituzionale che ricopre. Quello di Messina è stato un intervento a gamba tesa che è sbagliato sia nei presupposti che nel merito. Non erano presenti attivisti del Movimento Cinque Stelle alla manifestazione alla quale era presente Ardizzone e la reazione scomposta ad un gruppo di cittadini contrari al passaggio dell’elettrodotto di Pace del Mela sopra le loro teste denota un nervosismo ed una confusione che non sono solo figli della campagna elettorale”. “Per l’onorevole Ardizzone – dice il capogruppo Giancarlo Cancelleri – lottare per temi come il Muos, l’elettrodotto di Pace del Mela o pensare ad alleviare i disagi dei disoccupati o dei sotto-occupati è pura demagogia. Per noi sono elementi fondamentali, per i quali vale la pena di battersi, sempre, e senza la necessità di organizzare pullman. Non ne abbiamo bisogno, basta vedere le piazze dove si svolgono le manifestazione del Movimento, non i cinema o le salette degli hotel”. I parlamentari del Movimento condannano anche il linguaggio usato da Ardizzone nella sua “infelicissima uscita, assolutamente non in linea col ruolo istituzionale”. “L’impressione che avevamo avuto – conclude l’onorevole Siragusa – era quella di un uomo misurato, moderato e capace di mettere le istituzioni al di sopra delle questioni di parte. Ed in questa veste avevamo cominciato ad apprezzarlo. Evidentemente ci sbagliavamo, ed è con vivo rammarico che ne prendiamo atto”. Il presidente dell’Ars, di contro, si sente minacciato e dice: “Non e’ mio interesse rispondere a chi mi accusa di essere ‘inadatto’ al ruolo che ho l’onore di rappresentare, anche perche’ non intendo rinfocolare polemiche. Per me parlano decenni di impegno e di battaglie per la tutela della salute dei cittadini. Il resto, lo ripeto, e’ campagna elettorale che prima o poi avra’ una fine. Non nascondo, invece, l’amarezza e lo stupore per gli insulti e le gravi minacce che ho ricevuto sulla Rete – aggiunge Ardizzone – tanto da doverne interessare i miei legali. Credo che questa vicenda, per le evidenti strumentalizzazioni che ne sono state fatte, debba consigliare a tutti di abbassare i toni, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo”.

@Acaffo

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