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Il Piano di Rientro del debito Comune-Ato3 rinviato in commissione Ambiente. Dubbi posti dalla maggioranza

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consiglio comunaleSi voterà dopo ferragosto la delibera del Piano di rientro del debito comunale con l’Ato3. L’atto proposto dal vicesindaco Guido Signorino e dall’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua sarà valutato in commissione Ambiente lunedì prossimo per essere trasferito nuovamente in aula giovedì 22 agosto.

Troppi i dubbi della maggioranza sul provvedimento fondamentale per ottenere il prestito regionale necessario a saldare gli arretrati che Comune e Ato3 hanno con la Tirrenoambiente, la società che gestisce la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e che lunedì mattina aveva chiuso i cancelli agli autocompattatori della MessinAmbiente.

Questa mattina il prefetto Trotta ha riunito i capigruppo per il punto della situazione.

Poi il Consiglio e il rinvio in commissione votato favorevolmente da 26 esponenti, 2 astenuti e nessuno contrario. Delle due astenute, oltre alla presidente Barrile, la sola consigliera di Cambiamo Messina dal Basso Nina Lo Presti che avrebbe voluto il voto immediato visto il carattere d’urgenza del provvedimento.

Il Piano chiede il riconoscimento del debito fuori bilancio di 14.637.604,62 euro all’Ato3 per gli anni 2007, 2009, 2010 e 2011; l’ente di via Cavalieri della Stella chiede anche il pagamento delle transazioni con il Comune che portano tutto il debito, iscritto nel Piano di rientro, a 26.837.604 euro e di questi 5.200.000 euro sono un residuo di anticipazione di 6.000.000 concesso al Comune dalla Regione, 3.782.893,25 sono la restituzione concessa all’Ato3 con disposizione del 22 dicembre 2011, 17.854.711,37 euro come debito che il Comune ha contratto con l’Ato3. Le cifre saranno “spalmate” in dieci anni grazie al prestito regionale del Fondo di rotazione con una cifra annuale di 2.683.760,46 euro che già da quest’anno e fino al 2022 l’amministrazione comunale, se l’atto non sarà modificato dal Consiglio, dovrà restituire alla Regione. Ma gli interrogativi degli esponenti politici sono stati molti nonostante i capigruppo abbiano espresso tutti la volontà di votare favorevolmente l’atto.

In apertura lavori il vicesindaco ha illustrato le caratteristiche d’urgenza del documento mentre l’assessore Ialacqua ha sottolineato come si è arrivati alla crisi rifiuti a causa di una malagestione frutto di vecchie normative che privilegiano l’uso delle discariche e non l’innalzamento della raccolta differenziata che oggi a Messina tocca solo il 6%.

Il capogruppo del Pdl Trischitta, dopo aver criticato l’ex giunta Providenti definita la rovina di questa città per aver “bruciato” – secondo l’ex An – 353 miliardi di vecchie lire in spettacoli e manutenzione strade e portando nelle condizioni finanziarie drammatiche il Comune ha evidenziato che la delibera merita un approfondimento nella parte in cui nei 14.637.604,62 euro si dovranno votare 2.800.000 euro di crediti dell’Ato3 che invece dovrebbero essere “tolto” dalla cifra complessiva.

Mario Rizzo dell’Udc ha sollecitato i dirigenti a non esprimere più in delibere pareri condizionati ma sottoscrivere un sì o un no senza scaricare responsabilità alla politica. I dubbi di Rizzo riguardano anche la segnalazione della ragioneria generale che i fondi debbano essere trasferiti all’Ato3 soltanto dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2013 del Comune.

Paolo David del Pd, pur evidenziando la posizione favorevole della maggioranza, ha ricordato che in un solo giorno non è possibile leggere e votare una delibera di tale importanza.

Prossimo passaggio in commissione Ambiente. Giorni che non “turberanno” la posizione della Tirrenoambiente, creditrice nei confronti di Comune e Ato3 di circa 23 milioni di euro, e che attenderà, al momento paziente, l’esito della delibera. @Acaffo 

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