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Il Consiglio Comunale al Sindaco: «Nuovo Piano di Riequilibrio in collaborazione»

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comuneUn Ordine del Giorno del Consiglio Comunale «impegna il sindaco e la Giunta a sottoporre, entro 20 giorni dal presente, una nuova proposta di Piano di Riequilibrio che contenga tutte le misure atte a eliminare le criticità contenute nel precedente, che sia puntuale e dettagliato nell’indicare le concrete azioni e le modalità di attuazione delle stesse e, soprattutto, corredato dal parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti».

La consigliera dei Dr, Elvira Amata, e quella del Nuovo Centrodestra, Daniela Faranda, si rivolgono al presidente del Consiglio Comunale, Emilia Barrile, in merito al confronto che si dovrebbe aprire nei prossimi giorni sulle tematiche economico-finanziare per redigere poi, entro i 60 giorni pattuiti dopo la bocciatura in Aula, il nuovo Piano di Riequilibrio Finanziario pluriennale. Amata e Faranda hanno sottoscritto un Ordine del Giorno e chiedono alla presidente Emilia Barrile di inserirlo con priorità massima nella prima seduta utile del Consiglio Comunale.

Si legge nell’Odg: «Il Comune di Messina vive ormai da anni un insostenibile stato di precarietà. Tant’è vero che l’Amministrazione comunale non aveva, alla data del 29 gennaio, ancora reale contezza dei debiti e crediti certi». A seguito della bocciatura del vecchio Piano di Riequilibrio Finanziario poiché «non era sufficientemente dettagliato e in particolare le misure previste non sembravano congrue a determinare l’eliminazione dei fattori di squilibrio, è necessario rivederne in toto la struttura».

«Si richiama l’attenzione — viene evidenziato nel documento — sul fatto che siamo in attesa che il Ministero e la Corte dei Conti si pronuncino e che, secondo quanto stabilito dall’articolo 573 della Legge di stabilità, concedano ulteriori 60 giorni per la messa a punto del piano programmatico e dunque abbiamo pochissimo tempo. È necessario lavorare alacremente per consentire alla città di uscire, una volta per tutte, dall’emergenza di pre-dissesto».

Tutto questo dovrà essere fatto per tempo e nell’ottica della collaborazione, in modo da consentire allo stesso Consiglio di partecipare attivamente e contribuire alla stesura dell’importante documento finanziario atto a evitare il dissesto.  

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